Metodo AuricchioLe prime autorizzazioni a intercettare, con avvio l’11 ottobre, hanno riguardato quindi innanzitutto la GEA - Alessandro Moggi, Francesco Zavaglia, Riccardo Calleri, Tommaso Cellini, Chiara Geronzi, Giuseppe De Mita (per brevissimo tempo, l’intercettazione fu annullata perché il telefono non risultava funzionante) e un fax della società -, il direttore generale della Juve Luciano Moggi e i due arbitri Palanca Luca e Gabriele Marco.
Alla chiusura delle intercettazioni, nel giugno del 2005, le persone sotto intercettazione non sono poi molte di più. Su precisa richiesta dell'avvocato Messeri, nell'udienza del 16-03-2010, Auricchio risponde che durante l'intero periodo gli intercettati sono stati:
Alessandro Moggi (6), Francesco Zavaglia (3), Riccardo Calleri (3), Tommaso Cellini (2), GEA (3), 1 fax GEA, 1 telefono GEA in uso a Chiara Geronzi, Luciano Moggi (7), Luca Palanca (3), Marco Gabriele (3), famiglia Palanca domiciliare, Giuseppe De Mita (2), Franco Ghirelli, Massimo De Santis (2), Tullio Lanese (3), Paolo Bergamo (3), Bergamo Paolo domiciliare, Luigi Pairetto (3), Gennaro Mazzei (2), Maria Grazia Fazi, Piero Sciascia, Innocenzo Mazzini (4), Leonardo Meani, Franco Carraro.

Rispetto agli intercettati iniziali quindi, in corso di indagine, se ne sono aggiunti pochi altri, soprattutto legati al mondo arbitrale (Bergamo, Pairetto, Mazzei, Lanese, Fazi e De Santis) e alla FIGC (Ghirelli, Mazzini, Carraro), oltre a Meani. Racalbuto, Dattilo e Bertini, imputati di associazione per delinquere, non hanno mai avuto una utenza sotto intercettazione. Molte di queste richieste di intercettazioni meriterebbero un approfondimento: un capitolo a parte però riguarda il grande capo del calcio italiano, Franco Carraro. Nella sua deposizione del 10 novembre 2009 il maresciallo Di Laroni aveva dichiarato "Abbiamo, successivamente, addirittura verso la fine, abbiamo intercettato anche Carraro". Tuttavia, da nostre fonti, non si trovano agli atti telefonate partite o arrivate su un'utenza di Carraro intercettata. Carraro non ha mai acceso l'utenza intercettata?

Andiamo a vedere, ad ogni modo, come si finisce nel girone dei dannati, il calderone degli intercettati. Qual è il criterio adottato da Auricchio?

IL GIRONE DEGLI INTERCETTATI.
Non si può non rimarcare, anche qui, come il teorema indiziario preceda l'accertamento dei fatti, secondo le parole dello stesso Auricchio, pronunciate in aula il 9 febbraio 2010:

Auricchio: Successivamente al deposito, diciamo, grosso modo nel mese di ottobre l’Autorità Giudiziaria di Napoli concede le intercettazioni richieste e quindi si parte, diciamo, con le investigazioni. [...] Che cosa, diciamo, abbiamo racchiuso in queste informative, e in particolare nelle prime due che rappresentano un po’, diciamo, la complessiva evoluzione del lavoro investigativo. Sostanzialmente le ipotesi di partenza vengono, diciamo, quanto meno caratterizzate da una valutazione di tipo indiziario in questo senso: il, diciamo, il sistema di calcio professionistico in Italia, e in particolare ovviamente mi riferisco alla competizione massima della Serie A, è caratterizzata da, diciamo, un'organizzazione, sostanzialmente, falsata, inficiata, diciamo, da alcune condotte esterne che ne condizionano il regolare sviluppo. Questo è un po’ in estrema sintesi la valutazione di chiusura di questi lavori investigativi. Come si realizza questo condizionamento è presto detto: il, diciamo, in particolare, i responsabili amministrativi della società Juventus, Antonio Giraudo e Moggi Luciano, in stretto collegamento con i due designatori arbitrali, Bergamo e Pairetto, e con l’apporto, diciamo, del Presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Tullio Lanese, diciamo, si adoperano… ovviamente avvalendosi poi di specifici arbitri legati a questo gruppo di gestione… si adoperano, appunto, per determinare, preordinare, inficiare, modificare, influire, influenzare il risultato delle singole competizioni.
PM Narducci: Certo.

Andiamo, però, nello specifico. Ecco, ad esempio, come si giunge ad intercettare il designatore Pairetto, sulla base di un mero sospetto, annusando la notitia criminis da molto molto lontano:

Auricchio: In data 14 ottobre, con progressivo 1094, c’è una conversazione, Pairetto chiama Moggi... il dato era qualificante anche perché in quella data, al 14 di ottobre, ancora, diciamo, non c’era stato il cosiddetto sorteggio per la partita che vedeva impegnata la Juve il successivo 16 di ottobre […] Quindi non un momento, diciamo, atemporalmente buttato, insomma… aveva una sua collocazione temporale, secondo noi ovviamente, investigativamente utile (il 16 ottobre si gioca Juventus-Messina, 2-1, arbitro Trefoloni).
PM Narducci: Quanto al contenuto, mi scusi, di questi colloqui telefonici che cosa… qual è il contenuto?
Auricchio: Il contenuto… non particolarmente investigativamente utile… sono contatti… richiamami, diciamo… sono dei contenuti, diciamo, non significativi dal punto di vista, appunto, contenutistico, diciamo, come colloquio. Il dato su cui riflettevo era un interesse per la collocazione temporale, cioè alle 9 di sera del giorno precedente alla designazione.
Presidente Casoria: Era insomma… non c’era niente di particolare?
Auricchio: No. Proprio in ragione di questi iniziali contatti, il successivo step investigativo fu quello di implementare il, diciamo, le utenze sottoposte, appunto, con quelle dei due designatori.

In altri casi, invece, il sospetto, pur legittimo, non merita seguito. L'interrogatorio è quello del 16 marzo 2010.

Avv. Messeri: Avete mai intercettato una telefonata in cui l’interlocutore era Paolo Bertini?
Auricchio: No.

La risposta si rivelerà "inesatta" quando, tra le intercettazioni "non evidenziate" dagli inquirenti, i legali di Moggi troveranno la telefonata tra Paolo Bertini e il designatore Paolo Bergamo nella quale l'arbitro rivela l'imbarazzante visita di Facchetti negli spogliatoi (quella dove ricorda all'arbitro lo score 4-4-4), prima della partita Cagliari-Inter 1-1, semifinale d'andata della Coppa Italia 2005.
Il contenuto di questa telefonata smentisce decisamente un'altra uscita in aula di Auricchio, il 23 marzo 2010.

Avv. Prioreschi: Ora, questa statistica l'ha fatta solo per la Juventus o l'ha fatta anche per tutte le altre squadre?
Auricchio: Solo per la Juventus.
Avv. Prioreschi: E perché?
Auricchio: Perché era l'oggetto della nostra investigazione. Non era un'indagine conoscitiva statistica, era un'indagine investigativa. Esiste un mezzo di ricerca della prova che è l'intercettazione, e noi quella abbiamo seguito. Appena è saltato fuori un dirigente di un'altra squadra, non abbiamo fatto altro che intercettare anche il dirigente dell'altra squadra.

Il metodo di indagine illustrato da Auricchio, e adottato con Pairetto, avrebbe una parvenza di logica, se attuato senza scremature soggettive. Il metodo di investigazione scelto è stato quello di intercettare qualsiasi dirigente di qualsiasi squadra appena "saltava fuori"? L'avvocato Prioreschi ne dubita, come dal 2006 ne dubita chiunque, come noi, abbia letto le informative. Questo un estratto dal controesame del 23 marzo 2010.

Avv. Prioreschi: Sto dicendo questo: progres… era per inquadrare l'intercettazione perché… 15237 del 5 gennaio 2005, ore 14.30, l’utenza in uso a Bergamo, ed è un colloquio tra la Maria Grazia Fazi, segretaria della CAN, e Bergamo, dove Bergamo riferisce alla Fazi di recenti telefonate ricevute da Massimo Moratti, presidente dell’Inter, e di una cena che aveva organizzato proprio la sera stessa del gennaio con Facchetti, cena organizzata proprio perché l’Inter, Moratti e Facchetti si lamentavano degli arbitri, dei torti arbitrali. Ancora nel progressivo 5033 del 29 marzo 2005, ore 23.16, sull’utenza in uso alla Fazi, sempre un'interlocuzione con Bergamo, e Bergamo…
Auricchio: Scusi, questa seconda? Come progressivo… questa seconda…
Avv. Prioreschi: 5033. Bergamo chiama la Fazi e riferisce di un colloquio avvenuto con Moratti, colloquio telefonico, con riferimento alle griglie. Ora, Colonnello, salvo errori, noi abbiamo cercato tra le migliaia di intercettazioni queste interlocuzioni che ci sarebbero state tra Bergamo e Moratti da un lato, e Facchetti dall’altro. E non ne abbiamo trovate né come trascrizione, nemmeno, per la verità, come sonoro. Lei è in grado di spiegare come mai queste telefonate di Moratti… siccome il telefono di Bergamo e il telefono della Fazi erano sotto intercettazione… non ci sono? O se ci sono, se ce le indica così…
Auricchio: Cioè, la domanda qual è, avvocato?
Avv. Prioreschi: Come mai non ci sono agli atti le intercettazioni tra Bergamo e Moratti…
Presidente Casoria: Perché se ne riferisce nell’informativa… Lei, da dove Le risulta che ci sono queste telefonate?
Avv. Prioreschi: La prima telefonata nell’informativa del 19 aprile, la seconda è in quella del 2 novembre.
Presidente Casoria: Allora, l’avvocato dice: nell’informativa si fa riferimento a delle telefonate che poi non si trovano…
PM Narducci: No, no…
Avv. Prioreschi: Sono sintetizzate, insomma… sono…
Presidente Casoria: …registrate né trascritte. Vuole sapere il motivo di questa vicenda…
Auricchio: Cioè, del perché noi non abbiamo intercettato la conversazione di cui fanno…
Presidente Casoria: No, dove sono? Dove sono le telefonate…
Auricchio: Sono qui, c’è scritto: "I due continuano a parlare…"
Avv. Prioreschi: No, no. Quelle di Moratti e di Facchetti…
Auricchio: Che chiam… no, non lo so, questo…
PM Narducci: Sta dicendo non le ha fatte…
Auricchio: Allora, ho capito bene la domanda.
Avv. Prioreschi: Io sto dicendo…
Auricchio: Scusi, la rettifico così poi mi dice se ho capito bene o meno.
Avv. Prioreschi: Io ricavo da questa intercettazione… da queste due intercettazioni che ci dovrebbero essere… i numeri di telefono erano sotto controllo, il periodo è lo stesso… ci dovrebbero essere delle intercettazioni tra Moratti e Bergamo, e Facchetti e Bergamo.
Auricchio: Perfetto. Allora, ho capito bene.
PM Narducci: Bergamo?!?
Avv. Prioreschi: Io ho chiesto a Lei se è in grado di dare una spiegazione…
Auricchio: No, non…
Avv. Prioreschi: …se è una mia mancanza, se è una mia, voglio dire…
Presidente Casoria: Ma partivano da un telefono che era sotto intercettazione?
Avv. Prioreschi: Sì, sì, sì.
Presidente Casoria: …sì. E vabbè non sa spiegare questo fatto…
Auricchio: No, io… cioè… se c’è la telefonata…
PM Narducci: Ma questo lo dice l’avvocato…
Presidente Casoria: …che non si trova…
PM Narducci: No, questo lo dice l’avvocato che partiva da un telefono sotto intercettazione. L’avvocato non è in grado di poter dimostrare nulla. Ci sono telefonate in cui due persone fanno riferimento a pregresse conversazioni, e non credo si possa credere conto…
Avv. Prioreschi: Dottore, Lei ha messo sotto intercettazione tutti i telefoni di Bergamo.
PM Narducci: No. Credo no, visto che qualcosa è sfuggito alla fine, insomma…
Presidente Casoria: Ah, vabbè, allora…
PM Narducci: …voglio dire, immagino, no?
Avv. Prioreschi: Se Lei è in grado… non le ha viste… cioè, non è una mia mancanza, non ci stanno queste intercettazioni, è così?
Auricchio: No, ma Le rispondo nel senso che tutte le intercettazioni effettuate dai telefoni sotto controllo… per decreto della Procura di Napoli, del Gip della Procura di Napoli… sono state trascritte, registrate, riportate.
Avv. Prioreschi: Siccome io non le ho trovate…
Auricchio: Per cui, non è che Le rispondo in maniera diversa. Le dico… se Lei non ha trovato, non è un problema… se… quelle che sono state intercettate sono state compendiate e riferite all’Autorità Giudiziaria.
Presidente Casoria: Eh, e allora Lei perché ha riferito di queste se non erano registrate?
PM Narducci: Non ha riferito lui…
Auricchio: No, no, no, Presidente, chiedo scusa. Ecco perché l’avvocato voleva…
Avv. Prioreschi: …parlano Bergamo e la Fazi, e Bergamo racconta di queste telefonate ricevute…
Presidente Casoria: …passate…
Avv. Prioreschi: No, passate, del giorno prima…
Presidente Casoria: Va bene, antecedenti.
Auricchio: No, cioè ho il testo, diciamo… poi parlano della cena di stasera con Facchetti… quindi il riferimento è riportato… non… in merito Grazia gli raccomanda di parlare poco e lasciare che il discorso lo guidi Facchetti. Grazia lo invita a ponderare bene le parole. Si salutano e si risentiranno domani.
Presidente Casoria: Va bene, abbiamo capito.
Auricchio: Questo è quello che è stato registrato. Poi, se Facchetti, etc. ha chiamato non risulta… avrà chiamato su un altro numero…
Presidente Casoria: …su un altro numero. E’ sfuggita l’intercettazione, abbiamo capito. Andiamo avanti. Non ci sono.
(Bergamo in sottofondo protesta)
PM Narducci: Volete Tavaroli, no? Chiedetelo a Tavaroli…
Avv. Prioreschi: Eh, Tavaroli è teste. Se non si appella al segreto di Stato…
PM Narducci: Ah!
Avv.Trofino (in sottofondo): Può darsi che facciamo un favore anche a voi…

Auricchio, ancora nell'udienza del 30 marzo, sostiene il criterio illustrato ed adottato per decidere gli intercettati.
L’avvocato De Vita, che difende Paolo Bergamo, dopo aver ricordato che solo su una delle tre utenze di Bergamo sono stati individuati ben 51.525 progressivi (le telefonate registrate, non quelle riportate, precisa Auricchio):

Avv. De Vita: Anche se ci sono dei contatti ripetuti più volte, però è un dato assolutamente rilevante. Le ripeto, è quello che io vedo dal verbale di fine delle intercettazioni telefoniche. Nell'ambito di questo lungo periodo, oltre ai soggetti che sono stati indicati quali interlocutori e che voi avete selezionato, avete individuato altri dirigenti di società sportive, rappresentanti di società sportive o altri dirigenti federali del mondo arbitrale che hanno intrattenuto rapporti telefonici con il signor Bergamo? O le altre telefonate riguardavano solo rapporti di famiglia?
Auricchio: Il numero è consistente. Ora, risponderLe in termini numerici...
Avv. De Vita: Magari un dirigente che ha sollecitato la Sua attenzione, un dirigente di una squadra di calcio in particolare, Bologna, Inter, Genoa...
Auricchio: No, sicuramente ci sono state concentrazioni di auguri, Natale, Pasqua, insomma... Le conversazioni da noi utilizzate sono state quelle ritenute utili investigativamente.
Avv. De Vita: Quindi avete fatto questo tipo di selezione?
Auricchio: Sì, esattamente.
Avv. De Vita: Ma le avete ascoltate tutte?
Auricchio: Su tutte le conversazioni ci sono i brogliacci, dei quali non mi chieda di rispondere personalmente perché ci sono degli ufficiali di polizia giudiziaria...
Avv. De Vita: "Brogliacci" nel senso del riassunto della conversazione?
Auricchio: No...
Avv. De Vita: L'indicazione del contatto telefonico?
Auricchio: Esattamente.
Avv. De Vita: Ma non c'è...
Auricchio: Sono state tutte ascoltate.
Avv. De Vita: Va bene, io allo stato non ho altre domande.

Dal 2 aprile 2010 una notevole mole di intercettazioni ritrovate dai periti ingaggiati da Luciano Moggi si riversa sui media e dimostra che sono state trascurate telefonate che poco hanno a che fare con gli auguri di Natale e Pasqua, telefonate che ai più appaiono simili a quelle di Moggi, stigmatizzate da quattro anni e sbattute in prima pagina con titoli a caratteri cubitali, interpretate dai doppiatori in tante trasmissioni tv del 2006 e riprese nella fiction "Operazione Off-Side".
Dal ritrovamento di queste telefonate apprendiamo che, oltre alla selezione delle persone da intercettare, è stata operata un'ulteriore selezione delle telefonate di alcuni imputati, e non sono state evidenziate telefonate che appaiono senza dubbio discolpanti e dimostrano la buona fede degli imputati in alcune fattispecie contestate. Riferendosi ad altre telefonate, nell'udienza del 23 marzo, Auricchio aveva detto che le "doveva riportare perché c'erano":

Avv. Prioreschi: Morganti e Meani, che fanno riferimento alla designazione dell’arbitro per i quarti di finale di Champions [...]. L’interlocuzione, grosso modo, in questi sensi: "De Bleeckere è un uomo di Pairetto… e che la dirigenza bianconera riesce ad influenzare pure le designazioni a livello europeo…Se fossi gli inglesi…", dice Meani "…avrei fatto un bel casino…" …questo è in sostanza. Allora, in riferimento a queste affermazioni che emergono dalle indagini tecniche, perché Lei ci ha detto ormai da più udienze che Lei ha operato con riferimento a quello che è emerso dalle intercettazioni, e quello che scriveva la Gazzetta dello Sport e il Corriere dello Sport… ha fatto indagini, d’iniziativa o Le sono state delegate indagini per verificare se questo arbitro in questa partita di Champions ha favorito la Juventus?
Auricchio: No.
Avv. Prioreschi: E allora, qual è… mi scusi, ma viene spontaneo, lo scopo di evidenziare un'intercettazione di questo… se poi non si fa nessuna indagine per verificare? [...] Il processo è una cosa seria, no? Allora, Lei evidenzia questo dato nell’informativa a dimostrazione dello strapotere di Moggi, che non solo riesce a controllare le designazioni del campionato nazionale, ma arriva a influenzare le designazioni… lo mette lì, lo scrive, chi si legge l’informativa… e non fa nessun accertamento in merito. E’ un modo questo corretto di procedere?
Auricchio: Mah, è un’ipotesi investigativa, tant’è vero che il nostro sistema…
Avv. Prioreschi: Ma le ipotesi vanno verificate, Colonnello, eh! [...]
Auricchio: Ci sono delle… innanzitutto le intercettazioni non è un’ipotesi investigativa. E quindi…
Presidente Casoria: Sì, l’avvocato dice allora perché questo dato è stato scritto… se è un dato...
Auricchio: Perché c’è la conversazione… la conversazione l’abbiamo… la dobbiamo riportare, l’abbiamo commentata.

E invece oggi scopriamo che di conversazioni a disposizione ne avevano ben altre, inutilizzate.
L'avvocato Gallinelli, che difende De Santis, ha inoltre contestato, sempre nell'udienza del 30 marzo, la parziale trascrizione dei dialoghi, con frasi non trascritte e sostituite da puntini.

Avv. Gallinelli: Avete collegato la condotta arbitrale del De Santis ad una telefonata del 7 maggio, tra Meani e Bergamo? Nell'informativa: "La severità arbitrale dimostrata da De Santis nell'incontro Fiorentina-Bologna suscita l'attenzione anche del dirigente milanista Meani". Questa attenzione del Meani, l'avete utilizzata come elemento accusatorio, investigativo, di sospetto?
Auricchio: Sì.
L’avvocato Gallinelli legge la trascrizione della telefonata durante la quale Meani dice di guardare la partita Fiorentina-Bologna: "Lui fa un'ammonizione un po' così... dopo un po' un'altra ammonizione. Poi vado a vedere, erano tutti e due diffidati! E la domenica dopo il Bologna incontrava la Juve, mica un'altra squadra!". Bergamo in un caso conviene sull'eccessiva severità dell'arbitro, ma nell'altro è in disaccordo, "Ma sai Petruzzi è uno che..."
Avv. Gallinelli: Ora Colonnello, voi avete lasciato questa trascrizione con i puntini sospensivi. Le telefonate bisogna ascoltarle tutte e trascrivere tutto. Gliela riporto tutta:
Bergamo: Ma sai Petruzzi è uno che...
Meani: Un rompipalle.
Bergamo: Che se le guadagna!

Questa parte non era contenuta nell'informativa, questa telefonata era stata tagliata con i puntini...
Auricchio: Beh, tagliata lo dice Lei, le telefonate sono integrali... [...] Ma anche lì (nell'informativa, ndr) è stata trascritta integralmente.

Naturalmente, nell'informativa del novembre 2005, alle pagine 57 e 58, la telefonata non è riportata come nella versione "integrale" letta dall'avvocato, ma ci sono i puntini al posto di "Un rompiballe" e di "Che se le guadagna".
Un altro celebre caso di omissis riguardò ad esempio la figura di Franco Baldini, come notammo per primi: "Omissis...".

Nel metodo adottato nell'indagine Off-side abbiamo riscontrato una selezione delle persone da intercettare decisamente singolare, ed un' ulteriore scrematura delle telefonate degli indagati con l'evidenziazione delle sole telefonate "utili" all'ipotesi investigativa iniziale, preesistente ad ogni accertamento. Una selezione nella selezione, dalla quale sono state tenute fuori telefonate poi "ritrovate" dai legali di Moggi che, ad esempio, testimoniano nel senso della buona fede di Racalbuto per i casi Roma-Juventus e Cagliari-Juve ("Ecco le telefonate della buona fede di Racalbuto"), e di Rodomonti nel caso Inter-Juve ("Rodomonti favorì l'Inter, non la Juve "), oppure ancora una telefonata che scagiona De Santis per il celebre Lecce-Parma ("Occultata la telefonata che scagiona De Santis"), una telefonata che forse avrebbe potuto evitare la lunga squalifica comminata all'arbitro laziale. E sono appena state "ritrovate" altre due telefonate che, secondo noi, sono a discolpa di De Santis ed una di Paparesta che smentisce la "violenza" di Moggi e Giraudo nello spogliatoio di Reggio Calabria.
Di converso, per Auricchio, hanno invece rilevanza, fintanto da citarle nella sua deposizione, alcune telefonate tra Lanese e Moggi in cui si parla di biglietti per le partite. Di telefonate nelle quali a parlare di biglietti e gadgets è Facchetti ne abbiamo poi potute sentire tante, dopo il 2 aprile, ma queste sono state invece "scartate".