PalazziTomasi di Lampedusa, nel Gattopardo, scrisse: Il Principe era depresso: "Tutto questo non dovrebbe poter durare; però durerà, sempre; il sempre umano, beninteso: un secolo, due secoli...; e dopo sarà diverso, ma peggiore. Noi fummo i Gattopardi, i Leoni; quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene; e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore continueremo a crederci il sale della terra". "Che tutto cambi affinchè niente cambi".

Gianni Mura su, La Repubblica di domenica 28 ottobre, nella rubrica "Sette giorni di cattivi pensieri" scrive:
"Noi dormiamo, voi dormite, essi non dormono. Ma noi non dormiamo tutti e sempre. Giovedì su queste pagine il collega Zunino ha raccontato una storia che sarebbe bella se non fosse brutta: avete presente quel che si chiamò Calciopoli? La mobilitazione, lo degno, tutti con la ramazza in mano? La voglia di pulizia, il "mai più certe facce, certi metodi"? Vi ricordate almeno vagamente le conclusioni del 25 luglio 2006, il cosiddetto verdetto salvatutti? Bene, adesso respirate profondamente e ribeccatevi la notizia, nel caso ve la foste persa giovedì. Non la troverete su altri giornali, solo il "Giorno" di ieri ci è tornato sopra. Agli altri va tutto bene, suppongo. Va bene che De Lise, presidente del TAR del Lazio, rimetta a posto tutti i giudici e inquirenti di quel periodo: non al posto che occupavano, a un altro. Un posto importante, comunque. Un riciclaggio accurato, non resta a piedi nessuno. Sono sette, da quello che passava i bigliettini al collega dando del fesso a Preziosi a quello (secondo intercettazioni di Moggi) cui bisognava spiegare come comportasi nell'interrogatorio di Racalbuto. Tutti quelli che hanno gestito inchieste negli anni bui, tutti tornano in sella alla luce del sole. Abete ha designato De Lise presidente della Commissione di garanzia della Gistizia Sportiva, in giugno, e il resto è venuto da sé.
Lasciamo da parte le persone, qui in discussione sono i metodi. Borrelli ha qualcosa da dire? A quanto pare, nulla. Siccome ogni elezione comporta un voto, il mio (non richiesto) è 0,5 all'intera manovra. Più un rimprovero a Zunino che ha definito "dinosauri" gli inquirenti della Prima repubblica opportunamente riciclati. Non ci siamo, perchè i dinsauri, per colpa di un meteorite o di un'epidemia, si sono estinti. Gli altri no, e quando mai? Il nostro calcio ne ha un bisogno estremo. Noi dormiamo, essi non dormono.
Dormendo ho visto come andrà a finire con Moggi. Vincerà su tutti i fronti, chiederà una cifra terrificante di risarcimento, la girerà in beneficenza, scriverà un altro libro o forse lo farà scrivere, e l'epilogoperfetto per lui sarà quello di prendere la scrivania di Abete."

Rileggiamo ora alcuni passi di un'intervista dello scorso anno al ministro Melandri, agli albori di Calciopoli:

"Regole nuove e trasparenti per ridare onore al calcio"
di Corrado Sannucci - La Repubblica del 23 maggio 2006

"........
Arrivare mentre crolla il sistema del calcio però in un certo senso è un vantaggio.
"E' molto il lavoro che ci attende. Il sistema deve cambiare e darsi nuove regole, non certo continuare con le vecchie come vuole Berlusconi. Il bambino di un mio amico gli ha detto: 'papà, dimmi che non è vero'. Un giorno gli diremo, sì era vero ma poi abbiamo cambiato pagina e abbiamo scritto regole nuove. Così combatteremo lo sconcerto di milioni di tifosi italiani. C'è una ferita profonda che va sanata. E' il momento di restituire onore, dignità e trasparenza al calcio".

C'è già chi vuole perdonare...
"La giustizia ordinaria e quella sportiva accertino prima di tutto la verità e le responsabilità".

E dopo solo facce nuove?
"Ma già è così. I vecchi sono andati via è ora c'è il Commissario straordinario. Ho grande fiducia in Guido Rossi, l'uomo delle regole: poi al suo fianco arriverà l'opera del legislatore"......"

Oggi, sul ritorno dei "dinosauri", il ministro Melandri tace. Può davvero dire a quel bambino: "sì era vero ma poi abbiamo cambiato pagina"? Noi vediamo sempre Carraro rappresentarci alla FIFA, Abete suo ex-Vice a capo della Federazione, Matarrese in Lega, Collina da Meani a Designatore, tanti dinosauri (come scrive Zunino) e tutti i dirigenti di calcipoli al loro posto. Tutti tranne due. Solo un'informazione "poco informazione" può negare questa evidenza. Siamo "sconcertati".


Martedì 30 ottobre arriva la replica di Palazzi agli articoli di Zunino e Mura.
Fonte: La Repubblica

GIUSTIZIA SPORTIVA, PALAZZI: "NON CI SONO DINOSAURI"

Al seminario di Coverciano, "La giustizia sportiva nel nuovo Statuto federale", organizzato dalla Federcalcio e dall´Unione Stampa Sportiva, Stefano Palazzi, il procuratore di Calciopoli, l´uomo che spezzò reti interne alla Figc e chiese condanne pesanti per quattro club e i più importanti tesserati del vecchio calcio, è intervenuto sulla questione del ritorno dei dinosauri della giustizia sportiva e della restaurazione federale. Palazzi ha difeso le riforme realizzate sotto il commissario Pancalli: «Il nuovo statuto è innovativo», ha detto, «dimostra lo sforzo della federazione di garantire autonomia alla giustizia sportiva». E ha assicurato: «C´è stata una svolta epocale tra giugno e luglio, è stata modificata radicalmente la giustizia sportiva con la creazione di organi del tutto nuovi. Ed è stata istituita una commissione di garanzia, o rgano di autogoverno da cui passano tutte le nomine». "Repubblica" aveva messo in evidenza la mano del presidente della commissione, Pasquale De Lise, nel ritorno dell´intera Corte federale che frenò i processi di Calciopoli, di Italo Pappa inquirente dell´era Moggi, del giudice che sbeffeggiò il presidente del Genoa Preziosi. Ma ieri Palazzi ha voluto difendere il sistema: «La commissione è formata da componenti di grande prestigio e autorevolezza. La gente deve continuare ad avere fiducia nelle istituzioni federali calcistiche, salvo una prova contraria che non c´è mai stata e penso non ci sarà mai». In risposta alle critiche sulla giustizia sportiva lenta, Palazzi ha poi spiegato: «Non teniamo la roba chiusa nel cassetto, ma c´è una grande difficoltà tecnica. L´inchiesta sportiva va preparata con prudenza perché può incrociare indagini penali, diritto amministrativo, la legge sulla privacy. E ci vuole tempo perché i club usano i migliori professionisti d´Italia». A Roma il presidente del Coni Gianni Petrucci si è mosso sulla stessa linea dicendo: «Dobbiamo guardare quello che di buono si sta facendo. Noi oggi vogliamo portare riforme nel calcio e il più indicato per farlo è il presidente della Figc, Giancarlo Abete».

Ebbene si! Avete letto bene: Palazzi, in pratica, ha detto che un processo sportivo deve essere fatto esattamente al contrario di come è stato per quello della scorsa estate.
Lui parla di "incroci con indagini penali": si riferisce al fatto che non si poteva chiedere il materiale alla Procura di Napoli (l'ha chiesto Nicoletti, l'ha ritirato Borrelli da semplice cittadino)? Palazzi parla di "diritto amministrativo": vuol dire dire che quando le cose non sono fatte bene il TAR può annullarle come temevano il Senatore Mazione nell'audizione di Borrelli in Senato? Palazzi parla di "legge sulla privacy", evidentemente in tema di intercettazioni. Lo scorso anno i club coinvolti schierarono forse i peggiori professionisti d'Italia? NO! A questi furono dati 5 giorni per leggere oltre 7.000 pagine e pochi minuti per la difesa in aula.
Si deduce che calciopoli non sia stata una inchiesta sportiva, dal momento che deve essere "preparata con prudenza" e che lo scorso anno è successo l'esatto opposto di quello che afferma Palazzi. E' come se stesse rinnegando calciopoli....oppure sta prendendoci in giro, sta accampando scuse per il "riguardo" e la lentezza con cui si muove ora. Excusatio non petita accusatio manifesta.

Un consiglio: leggete l'articolo di Eureka63 sul nostro blog ... ne vale la pena.