Succede che in quel di Siena si compie l’ultimo atto di quel lungo percorso che ha visto una squadra milanese venire letteralmente prelevata, per mezzo della “buona sorte” arbitrale, dalle posizioni prossime alla zona retrocessione fino al terzo posto che vale i preliminari di Champions League. A farne le spese è stata la Fiorentina. All’improvviso si apre un piccolissimo squarcio nel mondo dell’informazione, solitamente compatto nel cantare le lodi della suddetta squadra meneghina. Stavolta è grossa davvero se il secondo quotidiano sportivo nazionale titola in questa maniera:






I tifosi viola sono inviperiti, aspettano il pullman rossonero alla stazione di Campo di Marte e volano parole pesanti, si sfiora in qualche caso la colluttazione. In rete circola un video, realizzato da un sito filo-viola, in cui vengono riproposti gli 11 rigori di cui ha beneficiato la squadra milanese in questa stagione: più della metà (sei) vanno dal molto generoso al totalmente inventato, fino al vergognoso (Milan-Udinese). Circola anche una simpatica tabellina con il totale rigori a favore e contro dal 2007 ad oggi. Inutile starvi a spiegare chi comanda la classifica (una delle poche classifiche cumulate che Galliani non nomina mai) con ampio margine, ma per i meno arguti eccola qua:



Insomma, la situazione si fa antipatica per una squadra che ha sempre badato molto a propagandare un’immagine di sé in stile Mulino Bianco: bella, buona, simpatica, divertente e pulita. Finisce che qualcuno si innervosisce, e questo qualcuno è un giornalista pugliese trapiantato a Milano, firma di prestigio dello sport per il giornale di famiglia, che in un'intercettazione agli atti di Calciopoli veniva definito da un suo collega di testata, userò un eufemismo, molto vicino al top manager della squadra milanese in oggetto. Calciopoli che sembra essere per costui un nervo scoperto, tanto che il nervosismo di questi giorni lo porta, in un diverbio televisivo con un collega dichiaratamente juventino, a sottolineare, senza che nessuno avesse accennato alcunché in senso contrario, che dietro al rigore per il Milan c’è un errore ma (sottinteso: a differenza di quanto accaduto in passato per la Juventus) non ci sono telefonate. Ancora: “Qui non ci sono telefonateeee” (il soggetto è noto per le intemerate improvvise che lo hanno reso, per taluni, finanche simpatico). Guardate il video dal minuto 2.20: LINK.

Ora, tanto per mettere Ordine alle idee di chi le ha confuse, non ci sono telefonate nemmeno dietro a nessun errore a favore della Juventus, di nessun campionato. Almeno che, di nuovo per fare Ordine, non si trovi una telefonata nella quale un dirigente della Juventus si sia accordato con un designatore o con un arbitro affinché commettesse di proposito errori a favore della Juventus. Non so, cose del tipo: “con noi tieni la bandierina giù, con gli altri vai su”. Pronto a fare ammenda, ovviamente, qualora una telefonata del genere venisse portata alla nostra attenzione. Ma quello che lascia un po’ pensierosi di questa vicenda è in realtà un’altra cosa: che l’intemerata alla Lino Banfi avvenga senza che il suo interlocutore avesse minimamente fatto cenno, o anche soltanto alluso, ad eventuali ragioni poco chiare o inconfessabili dietro a tutta la serie di benevolenze arbitrali di cui ha usufruito la squadra meneghina in questa stagione. Sorge quindi spontanea una domanda: excusatio non petita accusatio manifesta?


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