baldiniCome annunciatovi qualche giorno fa, ecco di seguito la telefonata tra Franco Baldini, ex ds della Roma, e Innocenzo Mazzini, al tempo vicepresidente della FIGC, avvenuta in data 4 aprile 2005, a cui recentemente ha fatto riferimento Luciano Moggi:




Calciopoli non era un'indagine da Bar Sport, leggevano la Gazzetta

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Anzitutto, vi troverete a chiedervi: ma perché questa intercettazione non è tra quelle conosciute, tra quelle che tutti abbiamo letto sui giornali? La risposta è piuttosto semplice, e in parte l'avevamo già data, descrivendo, nel silenzio generale, il singolare modus operandi degli inquirenti nei confronti di Franco Baldini, in questo articolo del 2008. Quasi due anni fa, insomma, partiva la nostra denuncia per un metodo ritenuto quantomeno strano, una denuncia caduta nel vuoto e non ripresa dagli organi di informazione, che oggi riproponiamo, forti di questo ulteriore e, ci sembra, decisivo elemento di accusa nei confronti del metodo inquirente. A pagina 414 dell'informativa di Novembre 2005, consultabile sul nostro sito, nell'area download, potete trovare la trascrizione di questa telefonata, effettuata dai carabinieri. Ebbene, ancora una volta , come potete vedere, c'è molta distanza e omissioni a nostro modo di vedere ingiustificate.
Secondo gli inquirenti, leggiamo, questa telefonata è utile per comprendere lo strapotere di Moggi nel calcio (!), e vengono riportate solamente le parti in cui Baldini chiede a Mazzini di interessarsi per far lavorare l'amico Renzo Castagnini.

Ascoltiamo l'intercettazione dall'inizio, e andiamo a snocciolare tutti gli argomenti che noi riteniamo pertinenti e degni di figurare nella trascrizione della telefonata nell'informativa. Quegli elementi che, se fossero stati trascritti, avrebbero sicuramente cambiato la percezione del "sistema" da parte del lettore. Quegli elementi omessi nella trascrizione.

E' NORMALE - La telefonata si apre con la promessa da parte del Baldini di un "discorso molto molto serio", ed effettivamente comincia a perorare la causa dell'amico Renzo Castagnini, che vorrebbe vedere impiegato come direttore sportivo all'Arezzo. Ricordiamo per i più disattenti che il signor Castagnini, dopo una mediocre carriera trascorsa tra squadre di mezza classifica di serie B, ha compiuto un decisivo salto di qualità nel dopo Calciopoli venendo assunto, tu pensa, niente meno che dalla Newventus. Se non lo avete già fatto, potete leggere la sua storia in relazione a questa vicenda, in questo articolo, sempre del 2008.
Baldini immagina che Moggi possa avere influenza nella decisione e, tutto di un pezzo, chiede a Mazzini di inoltrargli la richiesta, ripetendo fino allo sfinimento la stessa battuta: "Tu digli che io e Renzo si è litigato da piccini", in riferimento al noto astio che intercorre tra lui e Moggi. E fin qui ci siamo. Ci sono anche i carabinieri.

E' NORMALE? - Quello che i carabinieri non scrivono però è che Baldini promette a Mazzini: "Forse se tu ti comporti bene, quando farò il ribaltone, tanto lo farò perché io vivo per quello, fare il ribaltone, buttare tutti giù sotto dalla poltrona, io ti salverò forse...".
Quindi Baldini prefigura un ribaltone che gli consentirà addirittura potere di vita e di morte su un vicepresidente federale. Decisamente interessante, una notizia decisamente interessante, e meritevole di stare agli atti. C'è un competitore di Luciano Moggi che sta lavorando per scalzarlo dalla sua posizione e, come risultato del suo lavoro, prefigura un enorme potere. Un potere certo non proprio di un semplice cittadino.
Si fa per ridere, dite, è vuota millanteria? Andiamo alla fine della telefonata.
Mazzini a un certo punto se ne esce: "Tra un anno e mezzo quando cambieranno un po' di cose...", e giù una risata grassissima.
E Baldini lo conforta: "Mi son sempre guardato bene dal fare il tuo nome, ho parlato di Carraro, di Galliani, Giraudo... non t'ho mai nominato, ho avuto persino il timore che fossi geloso..." e giù altre grasse risate.
Boom. Decisamente troppo interessante.
E' la prova che Baldini, acerrimo competitore di Moggi, stesse collaborando con gli inquirenti? Parrebbe. Con chi avrebbe fatto nomi, altrimenti, che avranno come effetto il cambiare un po' di cose nell'estate del 2006, un anno e mezzo dopo? Beh, sarebbe interessante saperlo.
Ma andava trascritto. C'è un concorrente di Moggi che nella fase inquirente rappresenta a un alto dirigente un suo futuro potere. Il dirigente è ben conscio del cambiamento che verrà, e Baldini lo gratifica dicendo che sta omettendo di fare il suo nome, e che lo salverà in cambio di un favore.
Tutto questo non viene trascritto. Vi sembra normale?
Vi sembra normale che Mazzini e Baldini parlino di un cambiamento che sicuramente avverrà tra un anno e mezzo, data grosso modo coincidente con lo scoppio di Calciopoli nel 2006?
Ritorna la nostra grande domanda: ma come sono state condotte le indagini? A senso unico nei confronti di un imputato o a 360 gradi considerando anche i suoi competitori? Non è normale che questa telefonata sia stata trascritta con queste pesanti amputazioni.

E' NORMALE? - Il punto chiave riguarda, forse ancor più di Franco Baldini, Innocenzo Mazzini, il vicepresidente federale. Ancora più di Bergamo e Pairetto, gli inquirenti lo avevano indicato come ingranaggio imprescindibile del sistema Moggi, graniticamente dalla parte della Cupola, il suo lavoro sempre ispirato dalla longa manus del ds della Juve. Un fedelissimo al sistema, insomma.
E invece cosa scopriamo? Che addirittura sghignazzava al telefono con il più grande nemico di Moggi, immaginandone la caduta, e non riferendo al suo presunto sodale i bellicosissimi propositi del Baldini. Eccoci, finalmente. Un elemento importantissimo: Mazzini, come abbiamo visto per i designatori, ha un orecchio per tutti. E non si finge amico per poi fare il delatore, offre davvero una sponda.
Quando parla di Moggi, Mazzini lo descrive persino come un millantatore: "Con tutti i benefici d'inventario di Luciano Moggi", riferendosi alle sue rassicurazioni rispetto all'intercessione per Castagnini. Incidentalmente nega qualsiasi liaison dangereuse tra lui e Moggi: "Io so' pure amico di Luciano Moggi... per fortuna mia io scheletri nell'armadio con Luciano Moggi non ne ho...".
Che dire... non era utile sapere tutto questo?
I GIP, i GUP non avrebbero forse dovuto prendere in considerazione questo elemento, sicuramente difforme rispetto alla vulgata dell'informativa? Crediamo di sì, ma non hanno potuto.
Pretendiamo spiegazioni.
Mazzini è talmente subalterno a Moggi, che si interessa che il suo peggior nemico trovi lavoro, indicandogli come vacanti alcune posizioni alla Fiorentina dei Della Valle. A proposito, è il 4 di aprile, e secondo i PM la Cupola sarebbe in piena fase punitiva nei confronti dei viola, mentre le parole di Mazzini non descrivono affatto astio, anzi la conoscenza approfondita di ciò che avviene (si sa già che dal prossimo anno Corvino sarà il nuovo ds), sintomo di una certa contiguità.
Baldini, per tutta risposta, gli rappresenta che Carraro (attenzione: Carraro, il prosciolto, e non Moggi, il mostro) ha chiamato i Della Valle per sconsigliarli rispetto a un suo eventuale ingaggio.
Quanta ciccia! Niente di tutto questo trascritto.

E' NORMALE? - Infine, nota di colore, ma neanche poi tanto, in apertura di telefonata scopriamo che Mazzini, per far piazzare Castagnini ad Arezzo, aveva consigliato a Baldini di chiamare Walter Veltroni. Ebbene sì, l'ex candidato premier del PD, che la scorsa settimana abbiamo letto moraleggiare, dalle colonne sulla Gazzetta dello Sport, sulla validità del progetto e i valori etici di John Elkann.
Nel gergo di Mazzini e Baldini, scopriamo che il presidente dell'Arezzo sarebbe passato dal "giro Veltroni" al "giro Moggi". Ma che, anche Veltroni aveva una cupola, allora? Non scherziamo. Evidentemente i "giri" erano lobbies, e qui, troviamo ulteriormente certificato da un alto dirigente federale, ce n'era più di una, in mutua concorrenza.
Anche questo, naturalmente, non è stato trascritto.
Chiediamo ancora: è normale?

1+1+1+1+1... - Ricapitolando qualche puntata precedente: Sandreani dice a Zavaglia che un amico di Baldini in quel di Arezzo gli avrebbe detto che Moggi&Giraudo dovranno fare le valigie, perché Montezemolo li vuole sostituire con Baldini. Dalle telefonate, sappiamo questa essere una convinzione che gira nell'ambiente, da Mazzini a Bergamo, dalla Fazi a Preziosi, sono in molti a considerarla vera e assai probabile.
Ora ascoltiamo questa telefonata.
Nell'estate di Calciopoli John Elkann aveva offerto il ruolo di direttore sportivo a Franco Baldini, che ha rifiutato, preferendo accodarsi ai milionari contratti di Capello all'estero.
Di tanto in tanto, questa voce ritorna: Elkann che offre il ruolo di ds a Baldini.
Ecco, non dimentichiamoci.