intercettazioniLa cronaca di questi primi giorni della nuova Juventus di Marotta e Del Neri non deve farci dimenticare che tra qualche settimana a Napoli si riparte con il Processo Calciopoli. E’ importante quindi ricominciare il lavoro di analisi ed approfondimento sul materiale audio a nostra disposizione, per chiarire ulteriormente ai lettori quale fossero i veri rapporti tra i poteri del calcio nel 2004-2005. Qualche giorno fa avevamo focalizzato la nostra attenzione sul rapporto tra Facchetti e Lanese, che all’epoca dei fatti erano rispettivamente presidente dell’Inter e presidente dell’AIA. Avevamo pubblicato e commentato un'interessante telefonata in cui il primo ricordava al secondo che un suo amico, un importante banchiere, era a disposizione. Per cosa? Non lo sappiamo, ma stiamo cercando di approfondirlo. Quello che è rilevante però è che un'importante figura del mondo arbitrale aveva rapporti molto confidenziali con il presidente di una squadra che proprio in quel periodo accusava gli altri di certe contiguità e, da quanto si è appreso nel corso del Processo Telecom in corso a Milano, avrebbe anche autonomamente promosso un'attività di indagini illegali proprio su alcuni esponenti della classe arbitrale. E sull’interesse dell’Inter e del suo ex-presidente per il mondo delle giacchette nere ci sono ulteriori conferme dall’ascolto e dall’analisi di altre intercettazioni in nostro possesso, tra cui le due che riportiamo, trascritte e in audio, di seguito.

Nella prima, dell’8 febbraio 2005, Lanese chiama Facchetti per chiedere i soliti biglietti per “un amico che può farci sempre comodo”, il sindaco di Lipari Bruno Mariano. A parte la perla che ci regala Lanese, che fa concorrenza al “brindellone” di moggiana memoria (“Chistu è n’autra minchia morta”), la telefonata vira poi su altri temi molto più caldi ed interessanti. Lanese sottolinea che i designatori saranno condizionati dall’OK delle società, tra cui l’Inter, e Facchetti annuisce, confermando il teorema Galati, quello cioè che declinava l’influenza di tutte le grandi società sul mondo arbitrale proprio in virtù della distorsione provocata dalle decisioni prese nel 1999, allorché fu creata la CAN, sottoposta, oltre che alla supervisione dell’AIA, anche a quella, diretta e ingombrante, della Lega Calcio. Al termine della telefonata Lanese promette a Facchetti che chiamerà per incontrarlo appena si troverà dalle parti di Milano. Ulteriore conferma di un rapporto che appare di affabile confidenza piuttosto che di semplice cordialità.

Un'affabile confidenza che viene sancita dall’altra intercettazione che oggi poniamo all’attenzione dei nostri lettori e che risale al 10 maggio del 2005. Qui è addirittura Facchetti che chiama Lanese, e gli chiede aiuto per organizzare una partita del sindacato Agenti (di assicurazioni, ndr). Lanese conferma la sua disponibilità e subito dopo chiede a Facchetti alcune magliette dell’Inter. L’episodio ci fa sorridere soprattutto con riferimento alla vicenda di De Santis e di quel Lecce-Juve, quando l’arbitro di Tivoli viene accusato di contiguità con la presunta cupola moggiana anche in virtù delle magliette che si vanta di aver ricevuto da Alessio Secco negli spogliatoi! Finiti i convenevoli e le promesse reciproche, la telefonata anche in questo caso si sposta su temi più “delicati”, e cioè la politica arbitrale.
E qui il colloquio è tutto da leggere e da ascoltare: designatori, Carraro, nomine, Collina, non vi è tema che non venga toccato, fino all'eloquente promessa finale di Lanese a Facchetti:

Lanese: Sì, sì, io dopo che finisco giovedì 'sta riunione, se parliamo di arbitri, poi venerdì ti richiamo un attimo.
Facchetti: Va beneee.
Lanese: E ti racconto un po' quello che si è discusso.

Da questo colloquio e da molti altri che abbiamo potuto ascoltare è evidente quindi l’interesse di Facchetti per il mondo arbitrale. Non dimentichiamo che lo avevamo già pizzicato al telefono con Mazzei, con Bergamo, con Pairetto, con De Santis, in conversazioni complessivamente molto più “piccanti” di quelle imputate a Moggi & C. Non dimentichiamo che su di lui ci sono le confidenze di Bertini a Bergamo, in cui lo definisce “imbarazzante” per come si era posto nello spogliatoio prima di una partita. E non dimentichiamo che è agli atti del processo di Napoli la sua contiguità con l’arbitro Danilo Nucini, al quale, secondo le dichiarazioni di quest’ultimo, aveva addirittura affidato un incarico quasi da 007 sulle tracce di Moggi e dei suoi presunti sodali.

Queste due telefonate sono ulteriori elementi a sostegno dell’esposto per la revoca dello scudetto di cartone. Non vi erano, e non vi sono, i presupposti etici per mantenere quella decisione. La Juventus deve continuare a insistere nelle sedi opportune. La revoca dello scudetto 2005-2006 è una decisione che spetta solo ad Abete, la Giustizia Sportiva non c'entra nulla.



Lanese chiama Facchetti, 8 febbraio 2005.

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(Lanese: Non risponde. Chistu è n'autra minchia morta.)

Facchetti: Pronto?
Lanese: Giacinto, scusa, Tullio Lanese, ti disturbo?.
Facchetti: Ciao Tullio, ciao ciao ciao.
Lanese: Senti, ti dovevo chiedere una cortesia. Il sindaco di Lipari che sabato e domenica sarà a Milano mi chiede se gli potevamo procurare due biglietti per la partita vostra. Hai problemi? Se hai problemi dimmi no.
Facchetti: Questa qui della Roma?
Lanese: Sì, non so con chi giocate. Io onestamente non...
Facchetti: Sabato.
Lanese: Sabato sì, lui è là che c'ha delle riunioni, sai è una persona che... è sempre un amico che può servire sempre...
Facchetti: Hmmm...
Lanese: Hai problemi?
Facchetti: Dammi...
Lanese: Si chiama dottor Bruno Mariano.
Facchetti: Mariano.
Lanese: Bruno Mariano, posti normali, non è che li devi mettere nei vip, anche se lui... oddio posti tranquilli. E come faccio? Gli dico che manda qualcuno alla sede vostra?
Facchetti: Oppure va al cancello 5.
Lanese: Accredito... al cancello 5.
Facchetti: Cancello 5, non agli accrediti.
Lanese: Al cancello 5, e che avrà? Un pass?
Facchetti: No, ci sarà là una busta a nome suo.
Lanese: Ah, ecco a nome suo, Bruno Mariano. Va bene, va bene, va bene, Giacinto.
Facchetti: Va bene?
Lanese: Tutto ok? Direi che avete fatto qualcosa di positivo...
Facchetti: Sì... Tu?
Lanese: Mah, io bene, ora dobbiamo vedere cosa sarà il futuro... vediamo...
Facchetti: Uhm...
Lanese: So che ora questi designatori saranno un po’ condizionati dal vostro ok, no?
Facchetti: Ehh.... sì.
Lanese: E' anche giusto.
Facchetti: Eh, adesso ci è capitata...
Lanese: M'ha detto che... sì sì sì sì.
Facchetti: Vediamo un po' come finisce...
Lanese: Sì sì sì... Va bene... io forse se venerdì sono a Milano ti chiamo, se sei libero ci vediamo.
Facchetti: D’accordo.
Lanese: Vuol dire che gli dico un'ora prima della gara di andare al cancello 5. Giacinto grazie.
Facchetti: Ciao.
Lanese: Ciao, Giacinto. Ciao.



Facchetti chiama Lanese, 10 maggio 2005

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Lanese: Pronto?
Facchetti: Tulliooo, ciao, sono Facchetti, stai bene?
Lanese: Sono arrivato al Garda che c'è un'assemblea con la direzione Sara Assicurazione.
Facchetti: Ah, ho appena parlato con il presidente del sindacato agenti per quella partita Nazionale Agenti...
Lanese: Me l'ha detto. Con Ghironi hai parlato?
Facchetti: Sì, con Ghironi.
Lanese: Eh, domani mi chiama e ci mettiamo d'accordo ... gli daremo una mano, senza dubbio, senza dubbio.
Facchetti: Tavecchio mi ha detto.
Lanese: Eh, ci dispiace, guarda perché ho il direttore generale che la famiglia vive a Milano che... ci dispiace, io non chiedo mai niente, però ho questa pressione che mi sta tampinando.
Facchetti: Va bene, che maglie, che maglie...
Lanese: Ma lui, guarda, la figlia mi ha chiesto la maglia del capitano lì, come si chiama, Zanetti, non so come, quello che è il capitano no? E poi mi ha chiesto Vieri e il coso, là.. aiutami...
Facchetti: Adriano?
Lanese: Adriano.
Facchetti: Va bene.
Lanese: Perdonami, sai che io non chiedo mai niente però è un momento...
Facchetti: Va bene, adesso appena son pronte ti chiamo.
Lanese: Come va, il resto tutto bene? Si stanno sistemando le cose piano piano.
Facchetti: Mah, dovranno essere affrontati quei problemi che riguardano...
Lanese: I designatori, i designatori.
Facchetti: Verrà, verrà affrontato più avanti.
Lanese: Io so che dopodomani abbiamo una riunione a Milano con le componenti che Carraro ha convocato per parlare di nomine in genere, eh, che dovranno essere fatte. Qua si deve stare attenti a quello che si fa, Giacinto... si deve stare molto attenti.
Facchetti: Sì, infatti... chi è che ha convocato Carraro?
Lanese: No, lui dopodomani ha convocato le componenti, esclusivamente i presidenti per pianificare tutte le nomine che si dovranno fare, Covisoc e, anche, ci sono quelle dei designatori, eh. Lui ha preso un impegno con la Lega e tutte le componenti che, questa volta, fa partecipare alla nomina, perciò ora vediamo. Io non so se Collina smette, lo vedremo nel mese di giugno, se non smette. Io penso che se lo facciamo smettere facciamo un grande errore, però è una mia valutazione...
Facchetti: Mah, secondo me lui... secondo me va in Inghilterra.
Lanese: E' anche una sua aspettativa che si riserva, e ce l'ha lo so, anche se Carraro lo ritiene che lui non abbia questa offerta. C'è un po' di polemica all'interno, su qualche giornale, perché vanno in giro... Lanese vuol fare... Lanese non vuol fare niente, Lanese è il presidente dell'AIA, se la Lega e le Federazioni hanno bisogno di lui, è pronto, altrimenti troviamo un altro... a me che mi interessa. Dico, queste sono scelte che si devono fare con molta serenità e pensando ad una certa progettualità.
Facchetti: Eh, infatti, no...
Lanese: E' inutile che si metta i nomi. Prima si deve vedere la progettualità e poi scegliere i nomi.
Facchetti: Chiaro, chiaro, chiaro.
Lanese: Perché è fondamentale.
Facchetti: Casomai ne parliamo poi...
Lanese: Sì, sì, io dopo che finisco giovedì 'sta riunione, se parliamo di arbitri, poi venerdì ti richiamo un attimo.
Facchetti: Va beneee.
Lanese: E ti racconto un po' quello che si è discusso.
Facchetti: Va bene.
Lanese: Io intanto ti ringrazio.
Facchetti: Ciao Tullio, ciao.