Massimo De Santis"Minchia signor tenente", cantava Giorgio Faletti. Non ne sono "sfuggite" poche, sono davvero troppe le telefonate a discolpa che sono state giudicate irrilevanti. Ogni giorno il lavoro di immersione di Penta e dell'ingegner Porta nel mare delle telefonate "scartate" porta a galla nuove telefonate giudicate "non rilevanti" che, invece, danno una luce diversa alla storia, e sono a discolpa degli imputati. Oggi parliamo di ben tre telefonate inedite ritrovate e, secondo noi, "rilevanti" per le difese.
Durante l'ultima udienza del 1° ottobre, c'è stato un momento nel quale l'avvocato Gallinelli ha dovuto chiedere a Collina: "Quali sono le modalità per qualificare un campo come impraticabile?", perché al suo cliente Massimo De Santis imputano, a proposito di Lecce-Juventus del 2004, anche di aver fatto disputare la partita su un campo impraticabile per favorire la Juventus. Collina, un vero super esperto di calcio in piscina dopo quella famosa Perugia-Juventus, ha chiarito che "In concreto dipende dal tipo di condizione, se c'è acqua, che ci siano le condizioni per disputare la gara", aggiungendo che il pallone bisogna farlo rimbalzare "ma anche farlo correre". Ricordiamo Perugia e preferiamo tacere.
Auricchio nell'informativa del novembre 2005 riempie la pagina 36 incollando una lunga serie di articoli e lamentele prese dal sito del Lecce. In uno dei tanti articoli, però, c'è anche Cassetti che, onestamente, dice: "Il campo pesante non ci ha certo agevolato, ma è corretto dire che non ha favorito neanche loro che pure sono tecnicamente al di sopra".
Zeman anche in aula ha dovuto ammettere che si era giocato su campi peggiori di quello.
Era giusto imputare a De Santis responsabilità sul campo impraticabile? Auricchio e i suoi uomini avevano potuto ascoltare almeno due telefonate dalle quali emergeva chiaramente che De Santis, almeno sulla questione dell'impraticabilità, non aveva nessuna intenzione di favorire qualcuno: "faccio decidere a loro", dice De Santis; e Paolo Bergamo, "sodale del boss Moggi", non gli suggerisce di favorire la Juventus nella decisione, ma gli dice "Trova l'accordo, il consenso, in maniera che non ci siano...". Proteste. Ma quelle ci sono sempre state e sempre ci saranno dopo le sconfitte, e contro la Juve sono una costante anche dopo partite da 4-0.
Identico il tono ed il contenuto della telefonata che l'arbitro fa a Pairetto appena arriva allo stadio e verifica il campo di gioco. L'avvocato Gallinelli non aveva queste telefonate il 1° ottobre.

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Bergamo-De Santis, 14 novembre 2004, ore 13.00, prima di Lecce-Juventus.
De Santis: Paolooo...
Bergamo: Massimooo.
De Santis: Ti stavo per chiamare io, pensa.
Bergamo: Eh ma io gioco sempre in anticipo.
De Santis: Eh lo so.
Bergamo: Come è il tempo giù?
De Santis: Ma guarda, piove a tratti. Stamattina mi hanno chiamato i dirigenti del Lecce, alle 10 e mezza e mi hanno detto: "Guarda Massimo, ti devo avvertire che per quanto riguarda gli spogliatoi sono stati sistemati, aspirata l'acqua durante tutta la notte. Alle 10 e mezza il campo stava bene, meglio del solito". Adesso a tratti piove, però, fa caldo, farà 18, 19 gradi.
Bergamo: Porca miseria... cosa... lì, il vento che arriva qui dal nord, lì è diventato scirocco, allora...
De Santis: Qui è diventato scirocco in effetti, e qui adesso bisognerà vedere... tanto noi stiamo partendo adesso dall'albergo così all'una ed un quarto sto lì, poi Paolo, tanto alla fine, più che decido io faccio decidere loro, eh...
Bergamo: Beh certo, certo... trova l'accordo, il consenso, in maniera che non ci siano...
De Santis: No, no, tanto da quello che ho capito, che ho percepito, siccome tanto non hanno volontà di giocarla domani, poi non ci sono nemmeno i tempi per recuperarla in tempi brevi, non so se loro vogliono provare a cominciare e poi si vede. Comunque tanto io faccio che mi metto lì, prendo tutti quanti, faccio decidere loro.
Bergamo: Uhmm... tieni attaccato, io tanto seguo la televisione se c'è qualcosa a volte.
De Santis: Paolo, io come sto allo stadio, come arrivo, ti chiamo.
Bergamo: Oppure, se ti torna più comodo, fai stare attaccato Alessandro, vedi te... se sei te libero è meglio.
De Santis: No, no, tanto come arrivo allo stadio io ti chiamo io, così ti do la prima immagine, l'impressione che ho come sono arrivato, tanto io all'una e venti sto allo stadio. Ti chiamo a casa o sul telefonino?
Bergamo: No, io sono in casa, quindi, fa come vuoi. In casa è meglio, prendo meglio.
De Santis: Sì. sì, ti chiamo a casa allora. Ok, a tra poco.
Bergamo: Comunque in bocca al lupo.
De Santis: Crepi Paolo, ciao.


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De Santis-Pairetto, 14 novembre 2004, ore 13.42, prima di Lecce-Juventus.
Pairetto: Pronto?
De Santis: Gigiii, Massimo. Senti, sto sul campo eh, sì, comunque, meglio di come dicevano...
Pairetto: Si gioca, sì?
De Santis: Sì, sì, sì, giochiamo, sì sì, giochiamo, non ti preoccupare.
Pairetto: Bene, bene.
De Santis: No, no, poi non sta piovendo, fa pure caldo, quindi manca un'ora ed un quarto.
Pairetto: Sta piovendo ancora?
De Santis: No, ancora no, sto sul campo e non piove.
Pairetto: Bene, bene, bene, meno male.
De Santis: C'è una fascia lì che è un po' un problema, vorrà dire che come me li trovo che vanno uno contro uno, come si toccano fischio e li faccio ripartire... del resto il campo è praticabilissimo.
Pairetto: Sì? Bene, bene, bene, questo è l'importante, perfetto.
De Santis: Poi l'hanno detto pure Antonio e Luciano, quindi, se lo dicono loro che so' pratici (l'arbitro ride riferendosi alla partita disputata nella piscina di Perugia, arbitro Collina, ndr).
Pairetto: (anche lui ride alla battuta) No, no, comunque tutto a posto.
De Santis: Stai tranquillo, Ok
Pairetto: Molto bene, son contento che sia tutto Ok.
De Santis: Sì, sì, ci sentiamo dopo allora.
Pairetto: D'accordo Massimo, in bocca al lupo.
De Santis: Crepi, ciao.

Ed ora veniamo alle griglie. Quante sciocchezze son state scritte sulla difficoltà di intuire le griglie. Le intuiva quasi sempre Pesciaroli sul Corriere dello Sport, ma questo non lo ha mai evidenziato nessuno. Per dimostrare come, invece, le griglie fossero a volte quasi a scelta obbligata e facili da intuire per chi aveva un minimo di cognizione sulla materia arbitrale e sulle griglie, ora le difese avranno una nuova prova da esibire, anche questa considerata "non rilevante" dagli investigatori. Perché? Se l'avessero evidenziata qualcosa sarebbe cambiato. E' una telefonata nella quale una giornalista dell'ANSA si confronta con Pairetto ed indovina la griglia di quattro arbitri della 16a giornata di andata del campionato. Il sorteggio si effettuerà il giorno seguente, 17 dicembre 2004 a Coverciano, e la griglia A sarà composta da: Collina (Inter-Brescia), Bertini (Juve-Milan), Paparesta (Siena-Livorno), Rosetti (Bologna-Reggina).

La giornalista ANSA, il giorno prima, aveva previsto: Collina, Bertini, Rosetti, ed uno tra Paparesta e Trefoloni.
Gianni Bondini, sulla Gazzetta del 17 dicembre 2004, ipotizzava Collina, Bertini, Paparesta e Trefoloni.

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Giornalista ANSA-Pairetto, 16 dicembre 2004, ore 19.23, il giorno prima del sorteggio.
Pairetto: Pronto?
Giornalista: Gigi sono Alessandra R. dell'Ansa.
Pairetto: Ciao.
Giornalista: Scusami se ti disturbo, solo una cosa al volo, sto scrivendo un pezzo, senza ovviamente citare niente, siccome sto scrivendo di domani, delle griglie, se mi dai una mano. So che sarà una griglia ristretta, però per non scrivere proprio ... (incomprensibile) mi uccide (ride).
Pairetto: Non l'abbiamo ancora preparata, stavamo proprio adesso mettendoci al tavolo.
Giornalista: Ma che posso mettere io, che Collina ci sarà sicuramente?
Pairetto: Sì, sì.
Giornalista: Ma potrebbe essere, io guarda te lo dico così e mi dici se può essere, se più o meno può andare, magari Rosetti che è precluso per... e l'altro una scelta tra Trefoloni e...
Pairetto: No, adesso non sappiamo ancora...
Giornalista: Ma sarà a tre o a quattro?
Pairetto: Probabilmente a quattro, credo...
Giornalista: Uhm... a quattro eh...
Pairetto: Però adesso stiamo appunto valutando i nomi.
Giornalista: Trefoloni e Paparesta ci possono essere entrambi?
Pairetto: No.
Giornalista: No, eh...
Pairetto: O l'uno o l'altro.
Giornalista: O uno o l'altro, e l'altro dovrebbe essere Bertini?
Pairetto: Ecco.
Giornalista: Va bene, ti ringrazio Gigi, ciao.
Pairetto: Ciao.

E non è ancora finita, perché la sensazione è che, continuando a scandagliare bene i fondali, altre telefonate interessanti, e rilevanti per esercitare il diritto di difesa, possano "emergere".