sandulliTrascurare la matematica è un'offesa al sapere, poiché chi la ignora non può conoscere le altre scienze o le cose del mondo. Roger Bacon (1214-1294)

Il punto A10 dell'atto di accusa del processo Calciopoli, indica in Andrea e Diego Della Valle, Mencucci, Moggi, Bergamo, De Santis e Griselli i soggetti rinviati a giudizio perché in associazione tra di loro si sarebbero industriati per alterare il risultato della partita Lecce-Parma al fine di favorire la permanenza in serie A della Fiorentina. Il tutto mediante l'alterazione della corretta composizione delle griglie arbitrali, con il successivo taroccamento del sorteggio, ovvero facendo sorteggiare fraudolentemente un arbitro accondiscendente (De Santis), che con il conseguente arbitraggio fraudolento avrebbe favorito il risultato di pareggio (3-3) tra il Lecce ed il Parma. Risultato che in virtù della classifica avulsa della Fiorentina rispetto al Parma ed al Bologna le permetteva la permanenza in serie A. Le tre squadre chiusero infatti il campionato a 42 punti, classifica che decretò la salvezza della Fiorentina e lo spareggio tra il Parma ed il Bologna.
Nella sentenza del rito abbreviato, il guardalinee Griselli è stato assolto dall'imputazione, quindi l'unico della terna a rimanere imputato è De Santis. Ma è corretto affermare come fanno gli inquirenti che il pareggio tra Lecce-Parma permise la salvezza immediata della Fiorentina?
No, niente affatto!
E che fosse così era immediatamente determinabile, bastava analizzare oggettivamente la classifica e le partite dell'ultimo turno di campionato. Cosa che noi abbiamo fatto già nel febbraio 2009! (nostro articolo).
La professoressa Beccacece dell'università Bocconi di Milano, incaricata dalla difesa Della Valle, è arrivata alle nostre stesse conclusioni analizzando oggettivamente e con metodo matematico la situazione di classifica e le varie combinazioni possibili prima dell'ultima giornata del campionato 2004/05. Nella sua testimonianza al processo Calciopoli di Napoli, la docente ha chiarito che l'incarico ricevuto dagli avvocati difensori dei Della Valle era il seguente:

1. Determinare le probabilità che aveva la Fiorentina di permanere in A prima dell'ultima giornata di campionato del 29 maggio 2005, sulla base della condizione di classifica della Fiorentina e di tutte le altre squadre in zona retrocessione;
2. Individuare le condizioni necessarie e sufficienti affinché la Fiorentina rimanesse in A;
3. Chiarire se fosse sufficiente alterare il risultato di Lecce-Parma per garantire la salvezza della Fiorentina e, qualora non lo fosse, individuare quante e quali partite dovevano essere alterate per garantire la salvezza dei viola.

La professoressa ha chiarito di aver operato determinando un metodo oggettivo quindi ripetibile da soggetti diversi e che potesse fornire dei dati univoci ed oggettivamente dimostrabili.
La valutazione è stata realizzata avendo ben presente le norme della FIGC in merito alla determinazione della classifica, ovvero tutte le norme riguardanti le classifiche avulse per determinare la classifica finale.
La situazione prima della giornata finale era la seguente:
Atalanta 35 (già matematicamente retrocessa), Fiorentina 39, Siena 40, Parma 41, Brescia 41, Bologna 41, Chievo 42. Le situazioni di Lecce, Reggina e Lazio, tutte a 43 punti, non sono state analizzate, in quanto come la stessa professoressa ha chiarito rispondendo ad una domanda del PM Capuano, qualora una di queste squadre fosse retrocessa la stessa Fiorentina sarebbe finita in B in quanto al massimo poteva arrivare a 42 punti. Le sette squadre individuate vanno a disputare nell'ultimo turno di campionato cinque partite, visto che ci sono degli scontri diretti, ovvero:
Bologna-Sampdoria
Fiorentina-Brescia
Lecce-Parma
Roma-Chievo
Siena-Atalanta

Dal punto di vista statistico queste cinque partite possono generare ben 243 combinazioni distinte di risultati. Ma la cosa alquanto evidente ed immediata è che la condizione necessaria affinché la Fiorentina si salvi è la vittoria dei viola col Brescia. Condizione necessaria ma non sufficiente, di contro se perde o pareggia gli altri risultati sono ininfluenti per la sua salvezza.
Non era tuttavia sufficiente la vittoria col Brescia, in quanto la Fiorentina, anche vincendo, poteva retrocedere o andare allo spareggio, bisognava che ci fossero altre condizioni.
Viene chiesto alla professoressa se la combinazione della vittoria della Fiorentina, accoppiata al pareggio tra Lecce e Parma, fosse sufficiente per la salvezza della Fiorentina.
La Beccacece chiarisce che il pareggio tra Lecce e Parma non era sufficiente per la salvezza della Fiorentina, ma si sarebbe dovuta verificare un'ulteriore condizione. Ulteriore condizione consistente in:
sconfitta del Bologna, o sconfitta del Siena o sconfitta del Chievo che in base alla classifica avulsa era messo peggio dei viola.
Ma la circostanza di maggior interesse è che il risultato di Lecce-Parma, qualunque fosse stato, avrebbe potuto causare la retrocessione della Fiorentina.
Quindi il risultato di pareggio tra Lecce e Parma non costituiva affatto la salvezza certa per la Fiorentina. Al più gli assicurava lo spareggio con il rischio di retrocessione ancora elevato. Ovvero la teoria dell'accusa secondo cui la cupola ha alterato la partita Lecce-Parma per assicurare immediatamente (quindi senza disputare lo spareggio) e con matematica certezza la permanenza in serie A della Fiorentina è palesemente falsa.
A questa conclusione si perviene analizzando i soli dati numerici, come ha fatto la professoressa Beccacece in tribunale, e come noi abbiamo fatto più modestamente da semplici tifosi.
Ci verrebbe da chiedere come mai non l'abbiano fatto anche gli inquirenti, o i tanti giornalisti colpevolisti che hanno demonizzato la cupola senza mai analizzare seriamente gli atti dell'accusa, ma sono talmente tante le cose non fatte dagli inquirenti o non scritte dai giornalisti che ormai non ci stupiamo più di tanto.
Ma che Lecce-Parma non sia stata truccata dalla cupola è emerso anche da altri dati tutti convergenti verso questa conclusione. Innanzi tutto la scoperta di alcune intercettazioni dimenticate di De Santis nel dopo partita, ma alquanto chiarificatrici, poi le testimonianze sentite in aula dei calciatori e dei dirigenti di Lecce e Parma. Infine la circostanza che taglia la testa al toro: la designazione di De Santis non è avvenuta in modo fraudolento, tutti i testimoni (giornalisti e notai) hanno dichiarato che il sorteggio era regolare. Eppure bastava un'indagine un minimo più puntuale e rigorosa per arrivare a queste conclusioni senza dover svolgere un processo penale: un'analisi dei dati, oggettivi ed inconfutabili, una raccolta delle testimonianze di chi al sorteggio aveva preso parte ed una fedele e disinteressata analisi delle intercettazioni.
Infine non possiamo dimenticare la perla Sandulliana: Lecce-Parma era l'unica partita sicuramente alterata, proprio per favorire la Fiorentina. E lo hanno definito un processo serio quello sportivo. Che Dio li abbia in gloria...