Della ValleLa recente presa di posizione della Fiorentina sulla conduzione delle indagini di Calciopoli apre scenari nuovi e interessanti. E' evidente che Della Valle è sceso in campo solo per difendere la sua società che ha sempre ritenuto la sentenza dell'estate 2006 del tutto inaccettabile; ma è altrettanto evidente che a questo punto la richiesta di chiarezza su quanto successo cinque anni fa non è solo una fissazione di tifosi bianconeri più o meno rancorosi, ma è qualcosa che sta prendendo piede anche nell'opinione pubblica, vista l'indicazione netta e perentoria che arriva da un protagonista magari discutibile, ma sicuramente autorevole, nel panorama dei "poteri forti" nazionale.

La Fiorentina chiede, infatti, che il colonnello Auricchio spieghi immediatamente perché siano state prese certe decisioni e chi ne fosse al corrente; la società inoltre vuole sapere se i pm Beatrice e Narducci fossero all'oscuro delle intercettazioni considerate irrilevanti e se Guido Rossi e gli organi di giustizia sportiva da lui nominati fossero informati che la trasmissione degli atti era solo parziale.

Parole come pietre, interrogativi che tante volte Ju29ro.com ha agitato in questi anni, spunti giornalistici che stranamente i grandi giornali hanno completamente trascurato o abilmente camuffato. Se a questi interrogativi aggiungiamo quelli, ancora inesplorati, sui dossier illegali della Telecom sul mondo del calcio, allora si potrebbero fare su Calciopoli ipotesi molto diverse dalla storia che Corrieri e Gazzette hanno raccontato troppo frettolosamente cinque anni fa.

Una volta ottenute le spiegazioni da Auricchio, il patron della Fiorentina propone che i presidenti delle società interessate si siedano intorno a un tavolo, si confrontino a viso aperto e chiudano definitivamente la questione con franchezza e onestà reciproca, prima dell'inizio della prossima stagione.

Alla denuncia-appello di Della Valle ha subito risposto Galliani, che ha ritenuto "buona" l'idea di riunire i presidenti e "buonissima" quella di costringere Auricchio a uscire allo scoperto e fare chiarezza. Anche i direttori della Gazzetta e del Corriere dello Sport hanno provato, seppure a nostro avviso imbarazzati, a commentare la sortita di Della Valle, facendo sì rilevare quanto sarebbe opportuno che i presidenti chiudessero Calciopoli prima dell'inizio del campionato, ma prevedendo anche nuove e più pericolose polemiche per gli sviluppi sulle carenze delle indagini, sviluppi destinati, secondo Monti, a sollevare parecchie onde.

E non potrà che essere così.

Sotto il profilo della giustizia sportiva è ormai evidente che è comune la percezione che il processo del 2006 si è basato su una documentazione incompleta, che ci sono dei fatti nuovi che aprono la strada alla richiesta di revocazione. Viene da ridere a leggere commenti di giornalisti anche autorevoli secondo i quali, una volta che il Consiglio Federale avrà deliberato di non poter decidere sulla revoca dello scudetto, allora Calciopoli sarebbe definitivamente chiusa.

E' vero esattamente il contrario e l'intervento della Fiorentina lo conferma. La richiesta viola di spiegazioni sul comportamento di Auricchio, la Juve che si dice costretta alla giustizia ordinaria visto che quella sportiva non può garantire parità di trattamento, gli avvocati di Moratti che, a leggere i giornali, sono costantemente al lavoro per difendersi chissà da chi e perché: tutto sta ad indicare che della storia di Calciopoli probabilmente sta per essere scritta la seconda parte e che la stessa passerà, in larga parte, per le aule dei Tribunali.

C'è da chiedersi adesso se Auricchio, Beatrice, Narducci e Rossi risponderanno alle richieste di Della Valle e cosa farà in concreto la Juve.

Quanto al primo interrogativo non può non notarsi che i quattro moschettieri così perentoriamente chiamati in causa hanno tutti abbandonato, chi quasi subito e chi di recente, la nave di Calciopoli, quasi temessero l'arrivo di quelle "onde" cui faceva accenno Monti nel suo ultimo editoriale (o, ancora peggio, nel timore che possa trattarsi di un vero e proprio tsunami?). Anche per questo a noi sembra abbastanza difficile che Auricchio o chi per lui possa rispondere delle "bufale" del processo di Napoli, né immediatamente e neppure prima dell'inizio del campionato a meno che, come scrivono Tuttosport e 'ilgiornale.it' del 16 luglio, la Fiorentina non intraprenda specifiche azioni legali.

Sulla Juve abbiamo sottolineato negli ultimi tempi di condividere il comportamento che continua a tenere Andrea Agnelli: adesso resta da verificare che alle parole seguiranno i fatti in tema di giustizia sportiva e, occorrendo, anche di quella ordinaria. A questo riguardo non potrà non risultare determinante il comportamento della proprietà, e segnatamente di John Elkann, che comunque, a quanto scrive Perrone sul Corsera del 16 luglio, avrebbe benedetto la controffensiva revisionista che Agnelli sta portando avanti.

Se è così vorrebbe dire che la voglia di chiarezza e la richiesta di spiegazioni su Calciopoli partita da Firenze accomunano anche Torino e Milano (sponda prima squadra): sarebbe uno scenario del tutto nuovo. Che autorizzerebbe a pensare che la seconda parte della storia di Calciopoli possa riservare parecchie sorprese e farebbe capire perché da Milano (sponda Inter) si segnali che gli avvocati di Moratti sono in allerta e insistentemente al lavoro.