moggiL’Alta Corte di Giustizia del Coni ha confermato la radiazione per il sottoscritto, Giraudo e Mazzini. Ho rispetto di ogni collegio giudicante, ma il primo pensiero che m’è venuto in mente è che sia stato portato a termine l’ennesimo obbrobrio giuridico. La decisione è solo politica perché fa a pugni con i fatti oggetto della vicenda, tutti smantellati. Nel caso specifico, c’è di più. Era stata l’Alta Corte del Coni a chiedere alla Figc di “attualizzare” la vicenda con ogni elemento utile sopravvenuto, «ai fini della valutazione della posizione del ricorrente». E ciò per evitare la risibile situazione di un nuovo giudizio voluto dalla Figc con l’orologio fermo al 2006, cioè a quegli episodi male interpretati e per niente avvenuti - vedi caso Paparesta - che avevano portato alla sentenza di quei giorni, voluta sull’onda del “sentimento popolare”. Sulla base di quella richiesta dell’Alta Corte la mia difesa ha prodotto ogni tipo di documento, rivelazioni e intercettazioni che hanno fatto giustizia di tutto il castello d’argilla costruito.

La Federazione, invece, pare abbia presentato, tra gli altri, la rassegna stampa dei miei articoli per dimostrare un mio comportamento “non giusto”. Evidentemente non gradiscono chi cerca di difendersi mettendo a nudo alcune verità. Perché Abete non ha portato una sua intercettazione dove, riferendosi al deludente campionato della Fiorentina in lotta per la retrocessione, dice a Mazzini «siamo fregati» e continua dicendo di non essere andato alla stadio «per non dare nell’occhio». Perché Abete non ha portato le intercettazioni di Carraro quando il buon Franco, incavolato, dice al designatore di aiutare la Lazio, a discapito di quelle che retrocessero (Bologna e Brescia)? Perché non ci parla di Premiopoli e del prof. Pichi, capo dell’Ufficio del Lavoro, che un giorno ebbe a dire ad un segretario di una società «non preoccuparti penso io a parlare col tuo presidente per dirgli come fare a non pagare il premio». Complimenti! Perché sono stati fatti i deferimenti, per Pichi, ma la decisione è demandata ad Abete entro giugno? Si aspetta forse la prescrizione? Perché all’avv. Marco Mattioli, vice di Palazzi, fu impedito di aprire un’inchiesta su Pichi, dicendo che in quell’ufficio del Lavoro esistevano delle precarietà che evidentemente non dovevano emergere? Perché subito dopo l’avv. Mattioli fu trasferito dall’ufficio Inchieste all’Antidoping? A queste ed altre domande dovrebbe rispondere Abete.

Già in precedenza ho avuto l’impressione di lottare contro i mulini a vento, come se dovessi accettare una simile ingiustizia per il solo fatto che così è stato deciso dall’inizio. Voglio sperare di non aver dovuto pagare il vento di ripulsione per la questione Scommessopoli, ma doveva essere proprio questo sordido ultimo scenario a registrare la differenza abissale dei due fatti, l’inchiesta di oggi dà conto di risultati alterati e passaggio di denaro, la Calciopoli del 2006 era ed è solo una chiacchiera da bar. Ricordo che la sentenza penale di primo grado, ha riconosciuto la regolarità del campionato 2004-2005, peraltro accertato anche dalle due sentenze sportive che esclusero ogni illecito. La stessa sentenza penale ha riconosciuto la regolarità dei sorteggi e l’insussistenza delle “ammonizioni mirate”.

Siccome fin dall’inizio, prevedendo quello che poi è accaduto, dissi che sarei andato sino in fondo, mi rivolgerò alle istituzioni europee, certo della mia piena innocenza. Altri, che di recente hanno prima invocato l’etica che non andava in prescrizione e poi l’hanno usata come ballerina impazzita, hanno per caso cassato altre radiazioni nascondendo le relative delibere? Se è così un motivo non etico deve pur esserci, e c’è!

 

da Libero del 06-04-2012