blancTorino, 20 aprile 2007
Signori Consiglieri,
Signori Azionisti,
siamo qui riuniti oggi con un importante compito.
Quello di decidere e deliberare sull’operazione di Aumento di Capitale che ci viene proposto dal Consiglio di Amministrazione allo scopo di fornire nuove risorse finanziarie per la rinascita sportiva della Juventus.
In merito a questa operazione di ricapitalizzazione si sono ascoltati pareri discordanti.
Qualcuno ha sentenziato che sono pochi, qualcun altro più fiducioso ritiene che siano sufficienti.
Qualcuno ha fatto notare che, in assenza di un consorzio di garanzia per il collocamento, difficilmente si raggiungerà il pieno successo dell’operazione.
Qualcun altro ha commentato che una parte cospicua della cifra raccolta sarà utilizzata per la normalizzazione della posizione finanziaria netta che a fine semestre risulta essere negativa per 75 mln, lasciando alla gestione calciatori la parte residua.
I più catastrofisti sono stati addirittura buoni profeti. Questi sostenevano che ulteriori risorse provenienti dalla ricapitalizzazione sarebbero state assorbite dalle spese da sostenere per la ristrutturazione e la messa a norma dello stadio DELLE ALPI qualora, come effettivamente è successo, non si ottenesse l’organizzazione degli Europei 2012 in Italia che avrebbe consentito l’accesso a finanziamenti agevolati per la costruzione di uno stadio completamente nuovo.
Tutti a parlare di diritti inoptati, prezzo di esercizio, sovrapprezzo azioni. Siamo tutti diventati ragionieri. Ma la Juventus non è solo un bilancio. Non è solo una partita doppia. Non è solo una azienda peraltro quotata in Borsa.
La Juventus, prima di ogni altra cosa, è il baricentro delle emozioni di milioni di tifosi.
La Juventus è il primo pensiero al mattino per molti di essi.
Cosa abbiamo perso negli ultimi 12 mesi??? C’e’ chi dice il 35% dei ricavi, chi invece parla degli sponsor, dei giocatori, della perdita di oltre 45 milioni di euro messa a bilancio.
Io no. Io dico che abbiamo perso molto di più. Abbiamo perso la dignità e l’orgoglio.
Fermatevi un attimo a riflettere su quello che dico. Dignità e orgoglio.
Non ci può essere dignità a partecipare a trasmissioni televisive dove gli autori quotidianamente si distinguono nel panorama giornalistico per deliranti articoli diffamatori.
Non c’è orgoglio quando si rinuncia a querelare persone che, attraverso la morsa diffamatoria che hanno stretto intorno alla nostra maglia e alla nostra storia, stanno giorno per giorno impoverendo l’appeal del nostro marchio e della nostra tradizione nei confronti degli sponsor e dei calciatori.
Non c’è orgoglio quando si consente a un calciatore di rivendicare il diritto di lasciare la squadra a fine anno nonostante un contratto pluriennale solo perchè vuole fare la Champions..... Caro Buffon la maglia che porti addosso e’ quella di COMBI, SENTIMENTI e ZOFF....... Dovresti essere orgoglioso di dire “RESTO A VITA”.
Molti tifosi, stremati da un anno di calunnie, fanno fatica a raccontare di essere tifosi della Juventus.
Alcuni di loro vanno in giro quasi in incognito, hanno cambiato bar, edicola, barbiere, e ne conosco tanti.
Molti di questi tifosi, direi la maggior parte, sono stati narcotizzati dalle versioni proposte dai giornali di regime e hanno metabolizzato seppur a fatica la catastrofe.
A questo proposito c’è una interessante massima di Abramo Lincoln che dice: “POTRETE INGANNARE TUTTI PER UN PO, POTRETE INGANNARE QUALCUNO PER SEMPRE, MA NON POTRETE INGANNARE TUTTI PER SEMPRE”
E allora vi dico che ci avete sottovalutato! I tifosi Juventini svegli sono più di quelli che pensavate.
Inizialmente anche noi abbiamo avuto dubbi, ma poi, piano piano, ragionando con la nostra testa sulla base degli atti ufficiali e di fonti non ufficiali, utilizzando il nostro tempo, a volte prezioso, non per bruciare cassonetti o per fermare traghetti e treni, ma per analizzare documenti e scambiarci idee e impressioni abbiamo capito che gli avvenimenti dell’estate scorsa sono stati una grande farsa.
E oggi, dopo aver letto le esilaranti e per certi versi patetiche conclusioni delle indagini preliminari della Procura di Napoli, nonostante la lettura parziale e distorta che ne è stata data dai media nemici, con quello che personalmente considero un ultimo disperato bluff, ne siamo ancora più convinti.
E adesso? Cosa si fa?
Adesso che le verità stanno lentamente emergendo, che appare sempre più chiaro a tutti che il processo farsa di questa estate è stato solo un pretesto per liberarsi di personaggi capaci e scomodi sia per la proprietà che ha espresso l’attuale CDA, sia per il movimento calcistico tutto che non sopportava di vivere nell’ombra di persone in gamba, ma che non erano espressione delle lobbies attualmente al potere, adesso cosa facciamo???
Continuiamo a sostenere che la Juventus ha espiato le proprie pene?
Continuiamo a scrivere 27 scudetti sul sito ufficiale???
Continuiamo a ispirarci ai valori di Facchetti?
Continuiamo a vendere giocatori a società che hanno commissionato ai nostri danni pedinamenti e intercettazioni telefoniche?
A tale proposito mi chiedo ogni volta che vado allo stadio chi ha avuto l’idea di accettare la sponsorizzazione di Alice TELECOM..... pecunia non olet......
Allora io vi chiedo giù la maschera, dite la verità.
Mi rifaccio al comma 2.6 del codice etico che testualmente recita: “I collaboratori della Juventus sono tenuti a dare informazioni complete, trasparenti, comprensibili ed accurate, in modo tale che, nell’impostare i rapporti con l’Azienda, gli azionisti siano in grado di prendere decisioni autonome e consapevoli degli interessi coinvolti, e delle conseguenze rilevanti”
Riconquistare la fiducia dei tifosi e dei piccoli azionisti è difficile ma alcuni passi importanti faciliterebbero di sicuro questo riavvicinamento. In particolare:
- Ammettere i vostri errori.
- Raccontare a tutti i vostri tifosi e a noi piccoli azionisti, cosa è realmente successo nel corso dell’estate 2006 con particolare riferimento al CDA del 31 agosto 2006.
- Rivendicare con forza gli scudetti sottratti, ricorrendo a tutti gli strumenti giuridici ancora eventualmente utilizzabili.
- Pretendere il rispetto delle regole da parte di tutte le società professionistiche ed equità di trattamento da parte della “giustizia sportiva” per le altre società che negli ultimi anni si sono macchiate di illeciti ben più gravi e concreti di quelli di cui ci hanno accusato.
- Diffidare gli operatori dei mezzi di comunicazione di massa (i cosiddetti giornalisti…), dall’infangare la storia della Juventus, in particolare i 12 anni della gestione Giraudo, Moggi, Bettega che tanti successi ci ha regalato, e se del caso adire le vie legali a tutela della storia e dell’immagine della Juventus.
- Interrompere qualsiasi forma di collaborazione con giornali e trasmissioni televisive, qualora si riscontrino da parte di essi comportamenti persecutori nei confronti della Juventus; non vogliamo più vedere calciatori della Juventus ospiti di trasmissioni televisive o organi di stampa clamorosamente schierate contro di noi;
- Aggiornare il sito internet con il numero di scudetti vinti dalla Juventus, che, se qualcuno lo avesse dimenticato, sono 29, v e n t i n o v e !!!
- Proporre e sostenere il nome di Gaetano Scirea, quale calciatore cui intitolare il campionato nazionale primavera.
- Sostenere, anche solo moralmente, le associazioni che sono rimaste a difendere la storia e l’onore della Juventus, la dignità dei tifosi e dei calciatori, e, non ultimo, l’investimento dei piccoli azionisti, cooptando eventualmente in seno al CDA un rappresentante di questi ultimi.
Ma più di ogni altra cosa vorrei rivolgere un appello alla proprietà, esortandoli a decidere in fretta cosa fare della Juventus.
E’ ormai chiaro che questa società, questa Storia, questa passione, sono diventati un peso non solo economico ma anche psicologico all’interno del gruppo Fiat/Ifil.
Io credo che sia giunto il momento di prendere seriamente in considerazione l’idea di vendere la Juventus a qualcuno che abbia le capacità finanziarie,imprenditoriali e la giusta passione per riportare rapidamente il club sui binari che gli competono e cioè quelli della assoluta eccellenza.
A questo punto vorrei esprimere la mia opinione in merito all’aumento di capitale, e lo faccio dapprima da analista finanziario e poi da tifoso.
Dal punto di vista finanziario ritengo 105 milioni di euro non sufficienti per essere competitivi subito. Ce ne vorrebbero almeno il doppio. In più ho molte perplessità su come verranno impiegate le cifre raccolte.
Temo che i nostri dirigenti, che ritengo comunque persone di una signorilità, mi si consenta, sprecata per il mondo del Calcio, non posseggano la sufficiente esperienza e malizia per gestire un sodalizio come la Juventus e per rifondare tecnicamente una squadra che ha il dovere morale verso i propri tifosi di essere sempre vincente.
Avrei considerato opportuno, ad esempio, l’ingresso tramite un ulteriore aumento di capitale riservato, di un nuovo socio industriale da coinvolgere direttamente nella gestione sportiva con un inedito ruolo di SOCIO/SPONSOR.
Come tifoso invece le mie 500 azioni probabilmente diventeranno 833 perchè io credo che la cosa più bella che mi è rimasta, insieme ai ricordi di una grande squadra, è passare in Corso Galileo Ferraris e sapere che un pezzetto di quella bandiera che sventola è anche mio. E sarà forse la cosa più preziosa che un giorno lascerò a mio figlio. Ha 6 anni e a scuola gli hanno detto che la Juventus è in serie B.
Lui non si è scomposto e ha risposto come gli ha insegnato il papà: “Non esiste ne serie A ne serie B. Esiste solo la Juventus.”