detenutiIl 19 maggio 2009 a Napoli si svolge un'udienza nella quale depongono, come testi dell'accusa, Romeo Paparesta e Armando Carbone, personaggio del quale ci eravamo occupati ancor prima che iniziasse il processo (leggi l'articolo). Della deposizione di Carbone ci siamo occupati con un articolo e l'abbiamo trascritta integralmente. In aula i giornalisti latitano, ma ci sono l'inviato di Tuttosport e Maurizio Galdi. Ora leggete il diverso modo di riportare la cronaca dell'udienza: articolo di Tuttosport; ed ora articolo di Galdi sulla Gazzetta.
Galdi snobba completamente la contraddittoria deposizione di Carbone, riduce a poche righe quella di Romeo Paparesta, e ne dedica molte di più alla critica del giudice Teresa Casoria. Galdi scrive che la Casoria ha detto: "Abbiamo processi seri da fare", ma è una piccola parte di quello che il giudice ha detto. Galdi era in aula ma riporta in modo tagliato la frase della Casoria.
In realtà, come potete ascoltare, le cose sono andate così:

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Presidente Casoria: Pubblico Ministero, per la prossima volta bisogna citare molti più testimoni. Noi non possiamo vivere qui...
Il pm: Questa volta c'era un altro teste in programma...
Presidente Casoria: Anzi adesso vi do anche il calendario così la difesa non può lamentarsi.
Avv. Prioreschi: La difesa, Presidente, si lamenta sempre, per definizione.
Presidente Casoria: Così si lamenta di meno. Vi do anche il calendario per dopo le ferie. La prossima udienza, innanzitutto, è del 26 maggio, ma il calendario è ben noto a tutti i difensori, poi il calendario dopo le ferie così ogni avvocato potrà...
Un avvocato (sembra Trofino): Presidente, una proposta oscena, se si può superare l'udienza del 26...
Presidente Casoria: No, no, avvocato, lo sapete che questo reca un intralcio, alla sezione, enorme questo processo? ... in effetti ci sono anche delle cause serie che devono essere rinviate per dare spazio... (mormorio in aula, la Casoria alza il tono e chiarisce) più serie, dove ci sono detenuti, dove ci sono imputati detenuti, con i detenuti, abbiamo anche cause con i detenuti, che hanno diritto ad essere preferiti rispetto...

Il giudice Casoria dice per ben quattro volte che si riferisce ai processi con "detenuti". Ne trovate traccia nell'articolo di Galdi?
No, Galdi taglia la frase e continua "Le telecamere di 'Un giorno in Pretura' hanno sicuramente inquadrato le espressioni spesso annoiate del presidente del collegio giudicante, ma anche le colleghe a «latere» non sembravano da meno. [...] ... sembrava che l'aria fosse: chiudiamo in fretta questo processo e senza interruzioni. [...] Anche la battuta poco felice sul secondo teste dell'accusa (Armando Carbone)... è illuminante: «Abbiamo inquadrato il personaggio»".

Galdi non dice a "quattro milioni di lettori della Gazzetta" in quante contraddizioni è caduto Carbone (accennate da Tuttosport), né in conseguenza di cosa il giudice pronunci quella frase su Carbone. Riportiamo noi la trascrizione integrale:
Avv. Prioreschi: Se ho capito bene, Lei è stato rinchiuso quarantuno giorni in questura?
Carbone: Quarantuno giorni in questura.
Avv. Prioreschi: Non in carcere?
Carbone: No. In questura.
Presidente Casoria: Va bene, avvocato, non rivanghiamo il passato, per favore! Andiamo avanti!
Avv. Prioreschi: Presidente mi scusi, ma il Pubblico Ministero l'ha rivangato per un'ora, io in controesame che devo fare!? Lavoro ...
Presidente Casoria: Va bene. Ma a che fine alla difesa...
Avv. Prioreschi: Ah, non lo dica a me! Non l'ho citato io come teste, Presidente, lo deve chiedere...
Presidente Casoria: ... interessa questo fatto che lui è stato... , se fosse vero, a che fine?
Avv. Prioreschi: Per le mie conoscenze che ho del codice mi pare che uno arrestato possa stare...
Presidente Casoria: Ammettiamo che sia stato fatto un abuso, a che fine...
Avv. Prioreschi: Non è un abuso, Presidente, è ai fini dell'attendibilità del teste, perché mi pare impossibile che uno che venga arrestato all'epoca su ordine di cattura del Giudice istruttore, o mandato di cattura del Pubblico Ministero... possa essere ristretto quaranta giorni in Questura.
Presidente Casoria: Più o meno abbiamo già inquadrato il personaggio. Andiamo avanti!

Galdi deve avere un'empatia particolare con i pm, perché il suo articolo anticipa di cinque mesi quelle che saranno le motivazioni dei pm nell'atto di ricusazione del giudice Casoria.
A ruota di Galdi scatta l'attacco alla Casoria di Alessandro Gilioli su L'Espresso.
Leggete bene anche questo articolo. Gilioli, chissà cosa legge o con chi tra i pochi presenti in aula ha parlato, scrive anche "chi in questi mesi ha partecipato alle udienze ha notato che le tre giudici Teresa Casoria, Maria Pia Gualtieri e Francesca Pandolfi manifestano spesso la loro noia, capiscono palesemente poco o niente di calcio e soprattutto non sembrano interessate a comprendere i collegamenti della ‘cupola’ così come emergono dalle intercettazioni". Gilioli lamenta che "anche i giornali – con rarissime eccezioni – non regalano al processo di Calciopoli più di un mezzo colonnino al mese", ma lui non contribuisce ad informare su altri clamorosi sviluppi del processo: nel campo ricerca del suo blog su L'Espresso digitate "Facchetti" o "Auricchio" e vi comparirà "non trovato". Al giornalista interista Gilioli interessa solo se la Casoria capisce di calcio? Sembra di sì.
La nostra risposta all'attacco alla Casoria è questo articolo: Dagli al giudice.

21 ottobre 2009. Ricusata la Casoria. Il Procuratore capo di Napoli, Giandomenico Lepore, ha assecondato la richiesta dei pm e firmato l'istanza di ricusazione del giudice Casoria, perché il suo atteggiamento e certe frasi sono "un'anticipazione di giudizio". La ricusazione di un giudice è un evento eccezionale, in Italia si ricordano tre o quattro casi, e a Napoli, dicono, è avvenuto solo due volte. Leggete l'articolo di Galdi sulla Gazzetta "La Procura ricusa il giudice", quasi una fotocopia di quello scritto a maggio; ancora una volta riporta in modo incompleto la frase della Casoria.
Ne parla anche Repubblica, che riporta il parere dell'avvocato Catalanotti del Brescia: "La istanza di ricusazione ha una valenza 'rivoluzionaria', che, peraltro, non risiede solo nella novità della iniziativa, già in sé oltremodo significativa. Ritengo che nel caso di Calciopoli abbia il sapore di un atto di rivolta dell'Ufficio titolare dell'azione penale nei riguardi del Tribunale che, al di là delle ragioni, tra quelle previste dalla legge, evocate nella richiesta di ricusazione, denuncia un gravissimo disagio per la gestione del processo".
Il Corriere del 25.10.2009 ci informa che nelle otto pagine della ricusazione è riportato: "Ha manifestato indebitamente un orientamento che appare preconcetto e possiede inoltre il carattere del giudizio formatosi 'per partito preso', in assenza di verifiche serene ed obiettive.. [...] Il Presidente del collegio ritiene che il cosiddetto calciopoli sia processo non 'serio' o comunque meno 'serio' di altri processi", che è riportata la frase detta durante l'interrogatorio di Carbone "Più o meno abbiamo già inquadrato il personaggio", che secondo i pm è di "tenore letterale quasi dispregiativo" e sottolinea come "il teste non sia ritenuto una persona "seria" e le sue dichiarazioni riferiscano "circostanze false, o non veritiere o non credibili". Secondo l'atto di ricusazione il giudice "non appare più imparziale".
Beh, come scriveva Tuttosport già a maggio, Carbone "confonde date e fatti, opinioni e letture di giornali", e poi, per la storia che ai tempi del calcio scommesse venne arrestato e tenuto in Questura per 41 giorni, "manco la questura di Torino fosse il Cile"... lasciamo ai lettori ogni valutazione.

8 gennaio 2010. Rigettata la ricusazione. Da Tuttosport: "La settima sezione della Corte di Appello di Napoli (presidente Giuseppe De Falco Giannone, consiglieri Patrizia Cappiello e Giuseppina Marotta) ha dichiarato inammissibile l’istanza di ricusazione presentata dalla procura nei confronti di Teresa Casoria. [...] La Corte di Appello ritiene infondata la ricusazione anche nel merito. Per i giudici le parole della Casoria non contengono «alcuna indebita valutazione negativa sulla rilevanza penale dei fatti», ma contengono «una mera valutazione in ordine allo spazio da dare al processo in rapporto alle esigenze di ruolo del collegio» con riferimento alla necessità di trattare altri processi che hanno carattere di priorità per la gravità dei reati contestati e perché a carico di imputati detenuti".
Maurizio Galdi dà la notizia della ricusazione rigettata e, ancora una volta, riporta la frase amputata: "Non ritenuta negativa neanche la dichiarazione: «Abbiamo processi più seri»".