casoriaChe la Casoria abbia ricevuto la censura dal parte della Commissione Disciplinare del CSM, misura ampiamente prevista, è una notizia che viene superata, per importanza, dalle notizie fuoriuscite a margine della discussione. Almeno una meriterebbe la prima pagina. Parliamo di quanto appreso dall'Ansa e riportato da tanti media che riportano una dichiarazione della Casoria di questo tono: "Il procuratore della Repubblica tiene sotto schiaffo il presidente del tribunale", e spiegano che allude a lettere riservate tra Giandomenico Lepore e Carlo Alemi nelle quali si diceva: "Vedi che devi fare per farla astenere". I direttori dei grandi giornali, Andrea Monti in testa, dovrebbero mandare i propri giornalisti a sfrucugliare Lepore per chiedergli se corrisponde al vero questa notizia, perché è notizia da caratteri cubitali se fosse vero che la Procura ha fatto pressioni per cambiare giudice andando anche oltre le prassi previste dall'ordinamento giuridico.
Ci risulta difficile pensare che il giudice Casoria abbia modificato il proprio carattere ed approccio con i colleghi giusto in concomitanza del processo Calciopoli, visto che uno dei giornalisti che ha mosso le ultime critiche, Fulvio Bufi, ad inizio processo si era sperticato in lodi, e visto che Abate, giornalista del Corriere del Mezzogiorno, (sempre gruppo RCS) svelando i punti del procedimento il 15 marzo, premetteva che il giudice Teresa Casoria è "un magistrato stimato da tutti a palazzo di giustizia, una toga cui i colleghi riconoscono «grande serietà», «alta professionalità» e «una preparazione tecnica da far invidia a molti»". A Teresa Casoria, ex pm che aveva sostenuto l'accusa contro Cutolo, tocca il processo Calciopoli e, coincidenza, è investita da due ricusazioni ad opera dei pm, non delle difese come solitamente avviene, e da un procedimento disciplinare. Coincidenze? Come riporta Moretti su Tuttosport la Casoria avrebbe detto: "Devo notare come è stato strumentalizzato in tutti i modi questo procedimento. Il pm Beatrice addirittura si era lamentato perché facevo cominciare il processo troppo in fretta". "Calciopoli non è un processo come tutti gli altri, non è un processo 'normale', lo immaginavamo che dovevano esserci forti pressioni", dicono i complottisti. Gli ultimi a potersi meravigliare di chi vede complotti dietro le quinte sono proprio i tanti mezzi di informazione che hanno diffuso la cultura del sospetto per anni, da sempre, soprattutto nel campo calcistico.
Noi continuiamo ad avere fiducia nella giustizia, invitiamo a fare altrettanto, ed aspetteremo serenamente il giudizio della Corte d'Appello di Napoli sulla ricusazione, ma certe notizie, se vere, non giovano al buon nome della magistratura napoletana, non cementano la fiducia della gente in un'istituzione così fondamentale per la vita del paese.

Cosa cambia ora per il processo Calciopoli dopo la censura della Casoria da parte della Commissione disciplinare del CSM? E' la domanda più gettonata che abbiamo ricevuto e quella che si sono posti in tanti sui forum. La risposta è che, come avevamo già premesso in un precedente articolo, questa censura non porta automaticamente alla ricusazione del giudice di Calciopoli, e non dovrebbe influire sulla stessa, come, invece, induce a pensare La Gazzetta che scrive "Provvedimento che sembra l'anticamera della ricusazione".
Le incolpazioni disciplinari non riguardavano la conduzione di Calciopoli, ma più in generale gli atteggiamenti della Casoria in genere con altri membri del Tribunale. Continuiamo a non vedere nesso tra il procedimento disciplinare e la titolarità del processo Calciopoli.

Erano due i capi di imputazione a carico della Casoria: il primo "violazione dei doveri generali di correttezza, riserbo ed equilibrio e di rispetto della dignità delle persone" nella sua funzione di presidente di sezione, con nove episodi riportati; il secondo "offesa alla dignità e alla reputazione professionale dei colleghi", in riferimento agli stessi fatti. La Disciplinare ha ritenuto di sanzionare la Casoria per 6 episodi, quelli caratterizzati da un linguaggio "triviale" (termine usato dall'accusa) con un provvedimento di censura, assolvendo il giudice dalle accuse più gravi.

La censura è il provvedimento che avevamo previsto e, tra le sanzioni possibili, come minore gravità è preceduta solo dall'ammonizione. In pratica un buffetto. La norma che regola le sanzioni disciplinari è il d. lgs n. 109/2006. Nella sua seconda parte sono previste le sanzioni disciplinari. Consultando il sito del CSM chiunque potrà rilevare che le varie sanzioni previste dalla legge sono:

a) l’ammonimento, che è un richiamo all’osservanza dei doveri del magistrato;
b) la censura, che è una dichiarazione formale di biasimo;
c) la perdita dell'anzianità, che non può essere inferiore a due mesi e non superiore a due anni;
d) l’incapacità temporanea a esercitare un incarico direttivo o semidirettivo, che non può essere inferiore a sei mesi e non superiore a due anni;
e) la sospensione dalle funzioni, che consiste nell’allontanamento dalle funzioni con la sospensione dello stipendio ed il collocamento fuori dal ruolo organico della magistratura;
f) la rimozione, che determina la cessazione del rapporto di servizio. Vi è poi la sanzione accessoria del trasferimento d’ufficio che il giudice disciplinare può adottare quando infligge una sanzione più grave dell’ammonimento, mentre tale sanzione ulteriore è sempre adottata in taluni casi specificamente individuati dalla legge.

Ma la cosa che maggiormente interessa la gente che finora ha seguito il processo Calciopoli è avere notizie su quali possono essere ora le conseguenze della censura.
Sotto il profilo personale il giudice Teresa Casoria dovrà astenersi dal tenere altri comportamenti censurabili e comparabili a quelli sanzionati con la censura, ma rimarrà al suo posto, a presiedere il collegio che giudica Calciopoli, almeno finché la Corte d'Appello di Napoli non si pronuncerà sulla seconda istanza di ricusazione, il 20 maggio.

Le maggiori preoccupazioni di molti forumisti, che vogliono che il processo abbia una fine ed una sentenza, è che la censura potrebbe influenzare il giudizio sulla ricusazione. Potrebbe essere strumentalizzato dai media, questo di sicuro, ma non dovrebbe influenzare la serena valutazione della Corte d'Appello. La Casoria ha un carattere forte e modi spicci anche con il personale e i colleghi, ma un comportamento personale, per quanto giudicato censurabile, non comporta automaticamente la formazione di un pregiudizio sul processo.
Non vi è attinenza tra la censura e la serenità di giudizio nei singoli processi che la Casoria ha in essere e, se ci fosse mancanza di serenità, dovrebbe essere estesa a tutti i processi trattati da quella sezione e non solo a quello denominato "Calciopoli".
Ci piacerebbe sapere se la Casoria sia stata ricusata anche in altri procedimenti in atto, e se i pm Narducci e Capuano abbiano la Casoria come giudice in altri processi. Utilizzando una lecita strategia processuale i PM hanno colto al balzo la palla del procedimento disciplinare per fare un'istanza di ricusazione, motivandola con il fatto che, essendo loro testimoni nel procedimento disciplinare contro la Casoria, quest'ultima potrebbe non essere serena nel giudizio del processo di Calciopoli. A maggior ragione, dopo essere stati testimoni nel procedimento disciplinare, Narducci e Capuano dovrebbero produrre identica ricusazione per ogni futuro processo nel quale dovessero trovarsi la Casoria come giudice perché, se la loro testimonianza toglie serenità alla Casoria, non la toglie solo per Calciopoli. Aspettiamo fiduciosi la decisione della Corte d'Appello.


Audio della Disciplinare su Radio Radicale