A Roma ci sperano e ci credono, eccome se ci credono.
Il rinvio per pioggia di Roma Parma non è al livello di quello degli abbronzatissimi giocatori napoletani di qualche tempo fa ma comunque presenta diverse analogie. Permette alla compagine di Garcia di riposare in vista della sfida di Coppa Italia con il Napoli, permette di salvaguardare i diffidati in vista dell'imminente derby con la Lazio e, sopratutto, permette di conservare un tesoretto di 3 punti da spendersi più avanti, magari dopo una sconfitta degli uomini di Conte. Vi immaginate il baccano mediatico se la Roma accorcia in una sola settimana la distanza dalla capolista di sei punti? La Roma come i watussi, ogni tre passi fanno sei metri.
 
Apparentemente il tutto si presenta come una win win situation, insomma da ogni parte la si guardi porta solo vantaggi. Sarei d'accordo sui primi due punti, e cioè il risparmio di energie e dei diffidati per affrontare il Napoli, e soprattutto la Lazio, più riposati e a ranghi completi; ma sull'ultimo punto dimostrano di non aver compreso appieno la psicologia di Conte e da dove tragga linfa da trasmettere ai ragazzi.
 
Paradossalmente alla Roma sarebbe andata meglio se avesse giocato e vinto rimanendo a sei punti. Con la Roma a nove punti e una partita da recuperare, Conte starà già indottrinando i propri giocatori sul potenziale rischio di avvicinamento della prima inseguitrice. In sostanza i nove punti virtuali alzeranno molto di più il livello di attenzione di Conte rispetto ai sei punti effettivi con una partita in meno da giocare da parte della Roma. Perché così ragionano loro, non Conte.
 
Se ho capito qualcosa del Mullah, continuerà a tenere il piede sull'acceleratore fino a quando si esaurirà il tesoretto dei tre punti annullandone l'effetto. E per annullare l'effetto e mettersi in acque sicure i punti di vantaggio virtuali dovranno essere almeno dodici. E questo lo ha imparato a sue spese in Europa contro gli altri giallorossi che, al contrario, la gara l'hanno voluta giocare a tutti i costi, costringendo la Juventus ad attaccare in salita, tra dossi e colline.
 
In campionato, invece, preparatevi dunque a vedere le prossime partite con le due anime veronesi all'arrembaggio pensato, con il solito schema contiano. Aprire le maglie con il primo goal e mettersi al riparo raddoppiando e triplicando se è possibile. E quando capiranno che Conte si batte solo con un altro Conte sarà sempre troppo tardi. Non serve il sistema, il magheggio, od interpretare le norme in maniera borderline. Servono lavoro, sudore, schemi e campioni.