1) Perché Quagliarella è stato escluso dalla lista per l'Europa League?
La società ha compiuto una scelta tecnica. Con l'arrivo di Osvaldo gli attaccanti a disposizione sono diventati sei, per una squadra che ne schiera in campo due per volta. Almeno uno era di troppo e la scelta è ricaduta su Quagliarella perché Giovinco, nonostante anche lui sia scivolato in fondo alle gerarchie, essendo cresciuto nel vivaio ha dalla sua il regolamento UEFA, che impone di riservare nelle lista di 25 quattro posti a giocatori cresciuti in casa. Qualcuno si chiede: e perché allora non è stato lasciato fuori Pepe che non gioca da un anno e mezzo? Perché Pepe e Quagliarella fanno due ruoli diversi. Mentre in attacco c'è affollamento, un Pepe ristabilitosi può tornare utile in diverse collocazioni tattiche, anche a centrocampo dove le alternative ai titolari sono soltanto Marchisio e Padoin, a meno di non spostare Asamoah dalla fascia al centro.
 
2) Perché Quagliarella ha rifiutato almeno due destinazioni alternative a gennaio?
Nonostante allenatore e società gli avessero comunicato che sarebbe scivolato in coda alle gerarchie degli attaccanti, Quagliarella ha preferito rifiutare ogni proposta e rimanere a Torino sino a fine stagione. Scelta legittima ma della quale si assume le conseguenze tecniche. Qualche giorno fa il Presidente della Lazio Lotito ha buttato lì una possibile motivazione: il giocatore ha preferito la possibilità di conseguire nella Juventus lauti premi in caso di vittoria in Campionato e/o Europa League. Non sappiamo se sia realmente questa la motivazione, in ogni caso crediamo si possa dire che alla Juventus si sta benissimo, si riceve puntualmente lo stipendio ogni mese e, in fondo, 4 mesi di inattività ben retribuita non devono poi sembrare così male.
 
3) Perché Quagliarella fuori e Vucinic e Giovinco no?
Su Giovinco abbiamo già detto. Anche lui ha scelto di non accettare proposte di cessione e anche lui con l'arrivo di Osvaldo giocherà ancora meno di quanto non abbia fatto in questo primo scorcio di stagione. In lista UEFA ci è finito perché avvantaggiato dal regolamento, ma giocherà solo in caso di emergenza assoluta. Osvaldo e Vucinic saranno le alternative alla coppia di attacco titolare. Perché Vucinic sì nonostante anche lui abbia rifiutato trasferimenti all'estero dopo l'esito comico della trattativa con l'Inter? Perché il montenegrino è ritenuto, giustamente, una validissima alternativa ai titolari, dal momento che fino allo scorso anno era l'unico imprescindibile del parco attaccanti. Problemi fisici e l'esplosione di Llorente lo hanno penalizzato, ragione per cui preferiva andare a giocare da titolare all'Inter, ma non voleva abbandonare l'Italia per ragioni familiari. Alla Juve lo scambio con Guarin sembrava un affare vantaggioso e tutto era stato concluso fino all'improvviso voltafaccia nerazzurro. Ovviamente Vucinic aveva bisogno di resettarsi, essendo ormai entrato nell'ordine di idee di non essere più un giocatore della Juventus. Una volta assorbita la botta per una vicenda incredibile e senza precedenti nel calcio italiano, si ritorna alle considerazioni meramente tecniche: Vucinic ritorna ad essere un professionista a disposizione e la sua cifra tecnica non è minimamente paragonabile a quelle di Quagliarella e Giovinco.
 
4) Perché l'agente di Quagliarella ha reagito in quel modo?
L'avvocato Beppe Bozzo ha rilasciato dichiarazioni che definiremmo da "manuale del procuratore italiano". Ha difeso a spada tratta il suo assistito, usando però argomenti irricevibili. Anzitutto non è vero che Quagliarella sia sempre stato irreprensibile, si ricorda infatti la sua reazione nei confronti di Angelo Alessio quando venne sostituito durante Milan-Juventus dell'anno scorso. Chissà cosa sarebbe successo se in panchina ci fosse stato Conte e chissà se Fabio si sarebbe permesso un gesto simile avendo davanti non la persona più mite del mondo ma il focoso Antonio. Altro argomento poco congruo è che Fabio abbia "dato un ginocchio" per la Juventus. Messa così sembra che si sia quasi immolato per la patria, quando invece si è semplicemente fatto male in campo come accade purtroppo a tanti altri suoi colleghi. La Juventus, di contro, lo ha aspettato con fiducia e ha creduto nel suo recupero fisico anche quando sembrava che non fosse più quel giocatore che si conosceva: ci è voluto più di un anno per rivederlo a buoni livelli. Cose che succedono nel calcio ma che non danno crediti particolari e non mettono al riparo da scelte tecniche di segno diverso. Queste spettano all'allenatore e alla società e, come ha ribadito giustamente Marotta, non è consentito al giocatore, al suo entourage e al suo agente discuterle. A maggior ragione se di queste scelte era stato messo al corrente per tempo ma ha preferito rimanere a Torino come il suo contratto, in scadenza nel 2015, gli consente di fare.
 
5) Cosa succederà adesso? E a giugno?
Adesso Quagliarella è il sesto attaccante della rosa. In Europa League non può giocare, in Campionato lo farà solo se ci dovesse essere una improvvisa morìa di attaccanti. Ovviamente il suo valore di mercato scenderà e a giugno verrà ceduto a prezzo di saldo. Sotto i 2.3 milioni di euro si registrerà una minusvalenza e probabilmente quella sarà la cifra che la Juventus sarà disposta ad accettare. C'è anche la possibilità che il giocatore e il suo agente, visti i rapporti molto tesi che si sono venuti a creare, decidano di fare la guerra alla società e che Quagliarella diventi il nuovo Amauri. In quel caso la società procederà probabilmente, come fatto in passato per l'italo-brasiliano, ad azzerare il valore residuo a bilancio del giocatore in quanto fuori dal progetto tecnico. Si registrerebbe così un dato negativo nel conto economico, in attesa di trovare una soluzione nella finestra di mercato di gennaio.

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