de santisE questa come hanno fatto a lasciarla fuori? Core-business dell'inchiesta: la madre di tutte le partite truccate, Lecce-Parma. L'unica, insieme a Milan-Chievo, a essere stata considerata dalla giustizia una partita aggiustata dagli arbitri. La partita che è costata cinque anni di squalifica a Massimo De Santis. Questa telefonata, con l'oro del mattino in bocca, tra De Santis e Roberto Rosetti, considerato oggi il miglior fischietto italiano in circolazione, è un elemento di prova sicuramente importante, non si capisce perché ignorato e scartato dagli inquirenti, che non lo hanno trascritto nelle informative; quindi non è stato trasmesso alla FIGC. De Santis è stato quindi condannato sulla base di una documentazione incompleta, mancante di alcuni importanti elementi scagionanti, rimasti nelle mani degli inquirenti.
La telefonata la leggete: De Santis sostiene di aver fatto tutto nel rispetto del regolamento, e Rosetti acconsente, facendogli i complimenti. De Santis dice effettivamente che questa partita ha salvato Rosetti, che aveva bucato clamorosamente nella partita precedente, sfavorendo la Fiorentina. Un errore, quello di Rosetti, che sembrerebbe in buona fede, esaminando le telefonate con Bergamo che abbiamo ascoltato di recente, ma che non di meno lo aveva messo nell'occhio del ciclone: De Santis lo paragona alla situazione personale creatasi dopo il Parma-Juve del goal di Cannavaro, sostenendo di nuovo la sua buona fede.
De Santis sostiene con chiarezza che la partita per lui è durata 90 minuti e il problema del Parma con i diffidati non era certo di suo interesse. Importante: conferma quanto scritto a referto sulle proteste di Vignaroli, non una parola in più o in meno, un altro elemento importante a favore della sua buona fede.
Il colore. L'arbitro romano sbruffoneggia qua e là, raccontando il piglio autoritario con cui ha affrontato le lamentele parmensi, ritenute fuori luogo e contrarie al regolamento, ricordando un po' la romanità dell'ineffabile Giggi Er Bullo. Roberto Rosetti, piemontese falso e cortese, da par suo gli sussurra dolce che ai Mondiali ci andrà De Santis e lui, onorato, sarà al massimo il suo quarto uomo. Alla fine, sappiamo come è andata a finire.
Commedia dell'arte. Calciopoli.

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Rosetti-De Santis, 30 maggio 2005, dopo l'ultima partita Lecce-Parma.

DE SANTIS:
Pronto!
ROSETTI: Buongiorno, la prima telefonata del mattino, eh?
DE SANTIS: Ti senti un po’ più tranquillo eh?
ROSETTI: Meno male, va, lascia stare…
DE SANTIS: Infatti pensavo a te durante ‘a partita…
ROSETTI: Come stai?
DE SANTIS: Bene, va, tutto a posto.
ROSETTI: Tutto a posto? Ho visto…
DE SANTIS: Tranquillo….
ROSETTI: Secondo me hai arbitrato molto bene, proprio bene bene bene.
DE SANTIS: So’ stato un po’ troppo duro, troppo severo.
ROSETTI: Mah, secondo me ci stavano tutte perfettamente.
DE SANTIS: Ma chi li pensa, è venuto Cinquini: “questo è un disegno…”
ROSETTI: Disegno, sì… disegno… artistico!
DE SANTIS: Episodi non ce ne so’ stati.
ROSETTI: Zero, zero… anzi… anzi, ti devo dir la verità, che la punizione quando fanno il primo gol, cioè poteva anche non starci, per dirti no?
DE SANTIS: Sì, perché gli pesta il piede…
ROSETTI: Eh eh eh, per cui…
DE SANTIS: …la scarpa
ROSETTI: No, guarda secondo me hai arbitrato benissimo, proprio, sei stato proprio... Allora mi porti a fare il quarto con te, il prossimo anno a giugno…
DE SANTIS: Secondo me stavi come stavo io quando è successo Parma-Juve.
ROSETTI: (risate)
DE SANTIS: Alla fine quando è finita la partita, ho detto, dico “Com’è annata a finì…?”, dice “no, c'è lo spareggio cor Bologna…”. a fine partita, che non è successo niente, poi ho dovuto ammonì quer deficiente di Morfeo che ha preso a' palla, m’ha buttata davanti e me la butta ‘n tribuna, no?
ROSETTI : Ma infatti, infatti…
DE SANTIS: Mentre andavo via, viene Vignaroli che mi fa: “Bravo bravo, sei un fenomeno, a fenomeno”, a me questo. C’era pure lì Minotti vicino a me. Ho detto, dico: “Minotti hai sentito?” e ho scritto 40 sul taccuino, il numero.
ROSETTI : Eh…
DE SANTIS: Questo qua ritorna, mi fa: “Te lo giuro su mia madre, ti vengo a prendere fino a casa…”. A me? A me, Vignaroli? Sono andato l’ufficio indagini, ho detto: “Sentito?” Me lo portano via. Scendo le scalette, lui l’avevano portato via… riscende le scalette, ‘n antra vorta viene rincontro: “Se sei ‘n omo m’aspetti fuori…”
ROSETTI: Così ti diceva?
DE SANTIS: A me! Ho detto: “Scusa, scusa ma…”. Stava a torso nudo no?
ROSETTI: Eh…
DE SANTIS: Allora gli faccio: “Scusa, ti puoi rimettere la maglietta, perché… non so come... chi sei? Porco giuda, è diventato verde, Roby! Io tranquillo, no? Allora a un certo punto, lui se n’è andato via, è venuto (incomprensibile), mi fa: “Nove!” E io je faccio: “A Renà, questo se pensa che so’ de Busto Arsizio…”
ROSETTI: (Risate)
DE SANTIS: Difatti m’ha detto (incomprensibile) …si stavano ammazzando dalle risate. Dopo appena… ‘n ‘antra volta gli ho fatto: “Ma lo volete portà via questo?” Mentre arrivo sopra le scalette trovo Cinquini..
ROSETTI : Eh, eh…
DE SANTIS: Con quella faccia che c’ha lui, già pronto a..
ROSETTI: Sì sì si sì…
DE SANTIS: Allora mi fa “no perché…”. Gli ho detto: “No perché qua non ce poi sta, perché non sei autorizzato. E quindi via, sparisci dalla mia vista. Via…”
ROSETTI: (risate)

DE SANTIS: È rimasto con la bocca aperta cor dito così… Io so’ entrato e so’ andato dentro ar sottopassaggio. Arriva quello di Sky che mi fa: “Ma Vignaroli?” “Vignaroli mo je scrivo io”, gli ho fatto, a quello de Sky, che era ‘n amico, poi no... Insomma dopo un po’, dopo… 20 minuti, un quarto d’ora, torna Cinquini nello spogliatoio. Bussa: “Scusa, posso entrare”. Io certo che puoi entrare… Io gli ho spiegato il regolamento: all'interno dello spogliatoio possono sostare tutte le persone autorizzate, cioè scritte in distinta, sia prima, durante e dopo la partita. Chi non è scritto in distinta qua non ci dovrebbe stare. Che poi sia prassi questo è un altro tipo di discorso. Veniamo a noi", ho detto. Allora lui mi fa: “No, io non ho niente da dire, però non m’è sembrata una partita cattiva, per cui tutte queste ammonizioni… con un po’ di buonsenso…” Allora ho fatto, dico: “Senta, Cinquini, allora Le dico la verità. A me, primo: non cita il buonsenso. Secondo: non stabilisce che il fallo per essere bisognoso di ammonizione deve essere necessariamente cattivo”. “No, perché…” Ho detto: “Terzo: penso, Cinquini, che Lei non è la persona più idonea a vedermi e a insegnare come si arbitra. Mi potrebbe insegnare a fare il dirigente sportivo, ma questo è un altro discorso che per il momento non mi interessa. Io faccio l'arbitro e a fare l'arbitro non me lo può insegnà Lei. Comunque, stringi, in termini poveri, che devo fa: te devo dà ‘na mano? Volevi questo? "No, io..." "No, no, oh, non giramo attorno a 'sta cosa. Allora io mi chiamo Massimo De Santis, sono un arbitro di calcio, sono venuto qui ad arbitrare Lecce-Parma, ultima giornata di campionato, a me la partita iniziava al primo minuto finiva al novantesimo minuto. A me dei diffidati, de quello, de quell’altro… io ho applicato il regolamento come andava applicato, non ho sbagliato niente, se poi il problema...”. "Ma poi (incomprensibile) c'ha fatto?" Me so’ girato, ho detto: “Ma che c’avemo il contratto cor Parma noi?” Se so’ messi tutti a ride…
ROSETTI: Fatto bene.
DE SANTIS: Mi vuoi dire che ti devo dare una mano? Eccote la mano: arrivederci. Dopo cinque minuti entra coso... entra Minotti: “Scusa, Massimo, ma ti volevo chiede' 'na cosa.." Io: "Dimmi..."Ma che, è stato ammonito anche (come si chiama quello...) Gilardino?” “Sì.” “No, perché noi non ce ne siamo accorti”. “Ma Gilardino se ne è accorto?” “Sì, Gilardino se n'è accorto.” “Allora basta:
basta che me ne so’ accorto io, se n’è accorto Gilardino, stamo a posto tutti…”
ROSETTI: E come mai non se ne erano accorti?

DE SANTIS: Ma che ne so, boh.. che stavano a vedè, sì ma comunque tutto a posto. All'inizio son partiti pronti via poi dopo ho fatto i mei tre gialli, si sono assestati, poi alla fine quando questi hanno saputo..
ROSETTI: Della Fiorentina che vinceva...
DE SANTIS: No, della Fiorentina hanno saputo che vinceva due a zero, tra l'altro il Siena faceva 1-1, quando gli è arrivato il discorso del Siena che vinceva allora lì sono andati in crisi... cazzi loro. Infatti Baraldi s'è stranito, m'hanno detto, perché io non ho visto un cazzo ieri sera, so' rimasto a cena fuori. Ha chiamto Gigi e m'ha detto "Scusa ma il tuo amico Baraldi perché ce l'ha con me?"... mannaggia, eh 'nsomma va'.
ROSETTI: Basta dire incredibile come 'sta roba qua poteva diventare...
DE SANTIS: Diventava un casino.
ROSETTI: Invece oggi, non dico al 100% ma al 95% non gliene fraga più un cazzo a nessuno, zero.
DE SANTIS: Perché oggi trovavi questi che ancora sarebbero stati a dire "E no, ecco, andiamo in serie B...", facevano un casino guarda... così almeno ti tranquilli, ti riposi, stai tranquillo e rilassato, loro due stanno tranquilli.
ROSETTI: No, no, infatti
DE SANTIS: Rilassato, non te rompe i cojoni nessuno, quando vai a rifare di nuovo la Fiorentina, la prima partita, se chiude tutto ... meno male va.
ROSETTI: Grazie Massimo, buona giornata.
DE SANTIS: Ciao, ciao.