Intercettazioni MilanINTERCETTAZIONE INEDITA. Oggi ascolteremo una telefonata inedita ritenuta "non utile" dagli investigatori, ma che a noi dice qualcosa di più sulle indicazioni che il Meani dava a proposito di arbitri ed assistenti e sul rapporto con il segretario della CAN Manfredi Martino, il teste del "colpo di tosse di Bergamo", e delle dichiarazioni contraddittorie che abbiamo esaminato in un recente articolo sul "Metodo Auricchio". Iniziamo con il contestualizzare questa telefonata.
Il 17 aprile 2005 il Milan aveva perso a Siena per 2-1. Sul "Libro nero del calcio/2" (a pagina 11 del nostro Pdf) leggiamo: "Il 17 aprile Meani si premura di chiamare Copelli, il quale in quel turno è stato uno dei guardalinee dell'incontro Sampdoria-Palermo disputatosi la sera precedente quale anticipo della 12a giornata dei campionato di serie A e conclusosi con la vittoria dei liguri con un rigore contestatissimo dai palermitani, concesso proprio dal predetto assistente al 90°". Copelli si sfoga, sorretto da Meani che arriva a paragonare il rigore concesso alla Samp a quello non concesso alla Juventus a Reggio Calabria. Auricchio riporta anche: "La conversazione prosegue sempre sullo stesso tenore e prima di concludere Meani invita Copelli a star tranquillo poiché '... sì, sì, ma adesso io gli parlo... adesso fai passare una settimana poi gli arriva... gli arriva una tranvatina nostra, vedi che si raddrizza'.".
19 aprile 2005 (Pagina 20 del Pdf): "Lo scorso 19 aprile, alle ore 09.52 (prog. 5833) Copelli chiama Meani e si sfoga per le dichiarazioni fatte contro di lui dal direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi... [...] In particolare Copelli si lamenta dell'attacco alla sua persona fatta dal predetto dirigente rosanero, chiedendo aiuto al dirigente milanista, il quale immediatamente si mostra favorevole in tal senso, illustrandogli anche la strategia che utilizzerà '... tu stai tranquillo! adesso ci penso io... io, appena passa la partita con il Chievo mercoledì, io parlo con Galliani, lui lo sa Galliani, gli dico: senta questo qui è un nostro uomo, gli dico io... qui quel pirla del Palermo'.".
Il 18 aprile alle ore 11.29 Meani riceve un sms da Martino che gli comunica che l'arbitro per Milan-Chievo sarà Paparesta e gli assistenti Puglisi e Gemignani (pagina 15 del Pdf).
Mercoledì 20 aprile, alle ore 20.30, si gioca un turno infrasettimanale nel quale i rossoneri agganceranno la Juventus: Milan-Chievo 1-0 e Juve-Inter 0-1 (arbitro De Santis).

La telefonata che ascoltiamo tra Manfredi Martino, giovane segretario della CAN, e Leonardo Meani è di poche ore prima della partita, non se ne trova traccia nell'informativa e, oltre a confermare lo stretto legame tra i due, evidenzia l'impegno del dirigente milanista nei confronti di Copelli e le chiare indicazioni che Meani dava sul gradimento degli assistenti: "...se vuoi, mandamelo ancora Ambrosino... Sta andando bene Faverani, è quasi pronto per fare il Milan". Marcello Ambrosino non lo troviamo quasi mai nelle intercettazioni riportate nelle prime due informative, ma l'accusa lo colloca nella cupola, ed è imputato di associazione a delinquere, dopo lo studio sulle sim svizzere condotto a mano dal maresciallo Di Laroni: "un’utenza che poi successivamente associamo verosimilmente all’assistente Marcello Ambrosino" (deposizione del 10 novembre 2009, ndr). Una stranezza emerge nell'attribuzione della sim ad Ambrosino, sentendo Di Laroni: "...i gestori hanno fornito dati che vanno dal 20 dicembre 2004 al 23 marzo 2006. Però questa utenza ha presentato sempre traffico spontaneo, ehm, sporadico, mai traffico effettivo". Auricchio ha detto che dall'aprile/maggio 2005 gli indagati avevano conoscenza dell'indagine ed Ambrosino continuava ad usare questa sim svizzera?
Dall'intercettazione che ascoltiamo oggi emerge che l'Ambrosino, presunto affiliato della "compagine moggiana", è molto gradito dalla squadra che contende lo scudetto al "capocupola".



Martino-Meani, 20 aprile 2005, ore 16.46.
(… Saluti iniziali, Manfredi Martino dice che sta chiamando in quanto non aveva sentito il precedente tentativo di chiamata di Meani, perché è in motorino.)
Martino: Sto tornando a casa dall’ufficio.
Meani: Io sto andando allo stadio.
Martino: Eh sì, so’ le cinque, te credo. Tutto bene?
Meani: Tutto a posto.
Martino: Stiamo carichi, sì?
Meani: Oh, si erano un po’ agitati l’altro giorno?
Martino: (Ride) Poi il sorteggio è stato come è stato, quindi non è che si poteva troppo sta’ a scherzà, eh!
Meani: Cosa?
Martino: Il sorteggio poi è stato come è stato e poi ovviamente non è che puoi troppo stare a scherzare; se il sorteggio andava in una certa maniera, potevi dire 'No, ascolti…'?! Non esageriamo. Poi il sorteggio è stato come è stato. Vabbè teniamoceli boni quest’artri, se no…
Meani: Chi è che ha sorteggiato?
Martino: Ha sorteggiato Ferretti che è il corrispondente di Ancona del Messaggero.
Meani: Ah, beh, comunque sai… ma va bene, l’importante… l’importante è… perché io penso che anche Massimo deve stare attento a Torino (Massimo è De Santis che va ad arbitrare Juve-Inter 0-1 con Mitro e Griselli, ndr)
Martino: Si sta giocando i Mondiali, vai tranquillo…
Meani: Ma bravo!
Martino: Non ci sono dubbi.
Meani: Se sbaglia una cosa va Rosetti.
Martino: Esatto. Vai tranquillo.
Meani: Si è calmato o è ancora incazzato con Copelli?
Martino: Incazzato nero.
Meani: Sì, eh…
Martino: Incazzato nero, Leo. Incazzato non rende.
Meani: Però io quello che dico, più lo riguardo, ma è un rigore, che io ti dico che se lo danno, per ipotesi, in Inter-Bologna non dice niente nessuno (la Gazzetta scrive che Rodomonti, dando ascolto a Copelli, in Samp-Palermo aveva dato un rigore alla Samp per mani di Grosso su rovesciata di Flachi, braccio largo, ma distanza minima, tasso di volontarietà prossimo alla zero.).
Martino: Ma guarda io ho parlato anche con Gigi. Gigi è molto più tranquillo: Non è assolutamente rigore, però si può sbagliare.
Meani: Esatto si può sbagliare. Bravo!
Martino: Invece Paolo è incazzato nero, ma incazzato nero eh…
Meani: Cosa dice?
Martino: Che questo probabilmente è stato sopravvalutato… Adesso si mantiene con termini abbastanza tranquilli, ma tra domenica sera e lunedì mattina, se lo sentivi parlare di Copelli, ne ha dette di tutti i colori: che è un coglione, che come si fa, che è una testa di cazzo, che ancora sta dietro a Reggina-Juve, come si fa a dare un rigore del genere… Vuol dire che allora veramente non hai capito un cazzo. E’ stato sopravvalutato e tutte ‘ste cose…
Meani: Perché io a discolpa di Copelli dico che il fallo di mano c’è stato, non è che lui ha visto una cosa che non c’era. Il fallo di mano c’è stato.
Martino: No, no, infatti, infatti.
Meani: Era molto vicino alla porta.
Martino: Paolo, lui dice che è vero, questo è vero, il discorso è che loro hanno sempre detto: il fallo di mano bisogna vedere la distanza di gioco; effettivamente stanno attaccati, ma in campo si può sbagliare.
Meani: Esatto.
Martino: Lui però lo ricollega a Reggina-Juve e quindi ci va in cappella con 'sta cosa.
Meani: Adesso faccio passare un po’ di tempo, poi lo chiamo…
Martino: Sì, sì…
Meani: Gli dico che Galliani non vuole che Copelli venga punito perché è un ragazzo bravo, capace.
Martino: Ma è un ragazzo d’oro, poi.
Meani: Poi è bravo.
Martino: Fa parte di quella piccola, e sottolineo piccola, cerchia di assistenti al di fuori di ogni sospetto.
Meani: Cosa?
Martino: Fa parte, Cristiano fa parte di quella piccola, e sottolineo piccola, cerchia di assistenti al di sopra di ogni sospetto.
Meani: E’ vero.
Martino: E’ così, è così.
Meani: Vero. Baglioni non è al di sopra di ogni sospetto.
Martino: Chi?
Meani: Baglioni non è al di sopra di ogni sospetto.
Martino: Già di meno, sì, già di meno rispetto a Cristiano.
Meani: Baglioni è legato a Mazzini.
Martino: Sì, sì… poi insomma, non ti devo insegnare niente.
Meani: Comunque, oh, se vuoi, mandamelo ancora Ambrosino.
Martino: Va bene, sono contento, sono contento. Tra l’altro, io mi sono permesso, avrei voluto parlartene, siccome settimana scorsa ho avuto gli assistenti al raduno, mi sono permesso di prendere Marcello (Ambrosino, ndr), con il quale ho un buon rapporto e dirgli che mi sono arrivati molti complimenti da parte anche del Milan.
Meani: Bravo!
Martino: Quindi, siccome sono arrivati e ti dico che, rimanga inter nos, gli ho detto, magari qualcuno poteva pensare il contrario, invece sei stato eccezionale, ti invito a continuare così.
Meani: Certo!
Martino: Con lui mi son potuto permettere perché lui non andrebbe mai a dire che ho parlato con lui.
Meani: Sta andando bene Faverani.
Martino: Cazzo se sta andando bene Renato! Cresce bene il ragazzo.
Meani: Esatto! E’ quasi pronto per fare il Milan…
Martino: Leo nun me fa' scherzi stasera eh.
Meani: No, ciao, ciao.

La seconda telefonata è nota dal 2006 (pagina 9 del nostro PDF) ed è stata trattata con mano "leggera" dai media nonostante si trattasse del rapporto diretto con un arbitro. E' la telefonata nella quale Meani dice a Rodomonti, invero scherzosamente: "Guarda che m'ha telefonato il mio Presidente che ti dà l'indirizzo e ti manda a fare anche a te il trapianto dei capelli lì in Svizzera... allora facciamo un trapiantino". Inoltre Meani si vanta di aver inciso sulla valutazione dell'arbitro fatta da Nicola Cecere, giornalista della "Gazzetta disperata": "Ti ho fatto anche prendere 7 da Cecere... grande preparazione atletica". Telefonata su toni gioviali, in cui il Meani da "amicone" fa i complimenti a Rodomonti per avere corretto una decisione errata di Ambrosino a favore del Milan. Come abbiamo visto nella telefonata di prima, successiva a questa, Meani mostra però di gradire che Ambrosino ritorni a sbandierare nelle partite del Milan. Rodomonti poi confessa che ci sarebbe stato un giallo per Costacurta (l'arbitro abruzzese dice per un fallo a "centroarea", abbiamo controllato le cronache della partita in oggetto: Milan-Brescia 1-1, e non risulta alcun intervento dubbio da rigore, propendiamo perciò per un errore nell'esprimersi da parte di Rodomonti, ndr) che ha abbonato con generosità in quanto primo fallo dell'esperto centrale milanista. Cordialità.
Ricordiamo che Rodomonti è l'arbitro di Inter-Juventus del 2004, per la quale Carraro si raccomandò in modo "preventivo": "…che faccia la partita onesta per carità, ma che non faccia errori a favore della Juventus, per carità eh!?", con Bergamo che ricordò al presidente federale: "Comunque la Juventus è tantissimo che non la arbitra, Dottore, eh… l’abbiamo messo proprio perché sono due o tre anni". Per avvalorare l'ipotesi che l'arbitro è "un esponente dei “fischietti fidi” al gruppo moggiano come dimostrano le indagini" Auricchio rispolvera un precedente del 1994. Rodomonti è imputato per frode nella partita con l'Udinese perché il suo nome viene fatto nella famosa telefonata (9 febbraio 2005) del confronto delle griglie, nella quale Bergamo dice "… e Rodomonti al posto di Tombolini, no?", con Moggi che replica: "…o Rodomonti al posto di Tombolini, va pure bene". Auricchio scrive che in quella partita: "inoltre Gemignani nel corso dell’incontro commetterà due gravi errori, entrambi sfavorevoli all’Udinese, a cui Rodomonti si adeguerà".
Ma quello che ci sembra paradossale è questo passo scritto da Auricchio nell'informativa:
"Un’altra conversazione che fornisce ulteriori elementi allo stretto legame che unisce Rodomonti a Moggi lo si evidenzia anche dalla conversazione intercettata il 18 ottobre 2004, alle ore 14,06 (vds prog. 2495) in cui il DG bianconero viene chiamato da BALDAS...
BALDAS: Ah ah ah, ieri sera ho visto la Domenica Sportiva, ti volevo quasi chiamare ma dopo era troppo tardi ho detto... gli rompo le scatole... senti Luciano oggi qui niente abbiamo solo Costacurta e c’è Rodomonti (arbitro dell’incontro Cagliari-Milan) gli diamo un po’ addosso se tu sei d’accordo.
MOGGI: Eh! Naturale"
.
Ma gli arbitri "fidi" li si proteggeva "dandogli addosso"? Mah...

Rodomonti-Meani, 10 aprile 2005, ore 15.46.




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