MeaniO era una cupola di Tafazzi, oppure qualcosa nel capo di imputazione per associazione a delinquere non regge oggi e non reggeva neppure nel 2006. Usiamo la logica. I pm Beatrice e Narducci nel capo di imputazione sostengono che il "sodalizio criminale" ha tra i suoi promotori Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto e Mazzini che "...immediatamente dopo essersi adoperati al fine di garantire l'elezione di Franco Carraro quale presidente della FIGC" si impegnano anche "al fine di favorire Adriano Galliani nell'elezione alla presidenza della Lega Nazionale Professionisti...". Galliani e Carraro sono fuori dalla "cupola", che non punta su uomini interni ma lavora per far eleggere due esterni. Perché lo fa? Auricchio risponde in aula che la "cupola" lo fa per "mantenere lo status quo", perché i designatori, ma anche Mazzini, restino nei loro posti di potere. Si dà il caso, però, che Carraro, riconfermato presidente della FIGC il 14 febbraio, non solo chieda sempre che nel dubbio non si sbagli a favore della squadra del boss ma, dopo la partita Roma-Juventus del 5 marzo, faccia un cazziatone a Bergamo, che risponde per le rime, e gli preannunci la fine del mandato. Ha già scelto Collina. Bella gratitudine verso uno dei promotori della cupola che lo ha fatto eleggere. Parimenti Galliani, rieletto presidente della Lega Calcio il 23 marzo grazie all'impegno della cupola, pochi giorni dopo parla con Meani dei designatori definendoli già "ex". Altro che garantirsi "lo status quo", i promotori della cupola dalle elezioni del duo Carraro-Galliani ricavano solo trombature. E queste telefonate gli investigatori ed i pm le ascoltano e le riportano anche nel 2006. O questa ipotesi investigativa è di troppo nel capo di imputazione o la cupola ha tendenze masochiste, come far eleggere il competitore numero uno, già potente di suo.
A Galliani e Meani è riservata la terza informativa, del 21 gennaio 2006, ma l'estensore Auricchio non ha l'impeto accusatorio che contraddistingue le precedenti due informative, il tono è completamente diverso e più che una informativa di "reato a carico" sembra un allegato a conferma del teorema d'accusa sviluppato nelle prime due. Già nelle prime righe Auricchio scrive che "rafforza il dato investigativo complessivamente emerso circa il consolidato sistema di strapotere che Luciano Moggi esercita sull'intero settore calcistico, ponendo maggiormente in rilievo una situazione resa ancor più allarmante dall'esclusività di un tale potere, al quale non corrisponde un contraltare".
Per Auricchio e per la Procura il Milan faceva solo opera di contenimento.
La sensazione sgradevole che abbiamo oggi, più che nel 2006 quando certe telefonate non le avevamo potute ascoltare, o leggere interamente trascritte, è che in presenza di grigliate di altri dirigenti simili a quella di Moggi, di cazziatoni ai designatori simili a quello di Moggi a Paparesta, di telefonate dirette con arbitri di altri dirigenti e non di Moggi, si siano usate bilance diverse per pesare "i fatti", già in partenza. Anche il modo di riportare la trascrizione solo parziale di certe telefonate nell'informativa su Meani rafforza questa sensazione, per non parlare della totale mancanza di interesse verso l'Inter confermata anche all'assistente Coppola. "L'Inter non interessa".
Ci restano anche tanti dubbi che nessuno ha finora contribuito a chiarire: il Meani, superattivo telefonatore dal marzo 2005 a fine campionato, prima non aveva mai chiamato un intercettato? Stava buonino e zitto? Mah... Nelle telefonate intercettate da Torino Meani parla di griglie con Pairetto il 20 settembre 2004. Poi se ne disinteressa fino a marzo?
Su questo punto Auricchio in aula ha dichiarato: "La posizione di Meani, fondamentalmente, entra nel contesto investigativo a indagine già avviata, e quindi appena emergono le prime conversazioni, i primi contatti tra questo soggetto, Meani Leonardo, e alcuni assistenti arbitrali poi, diciamo, implementiamo l’attività tecnica nella direzione dello stesso Meani, e quindi da lì abbiamo una maggiore intensificazione dei contatti del soggetto".
Questa dichiarazione confonde ancor di più le idee: il primo contatto nel quale ascoltano Meani non può essere con un assistente, perché nell'elenco degli intercettati dichiarato da Auricchio non ci sono assistenti. Del Meani, invece, abbiamo sicura conoscenza di una telefonata del 27 febbraio 2005 con l'arbitro De Santis. Nell'informativa del gennaio 2006 Auricchio scrive che la stessa riporta "l'esame delle risultanze promananti dagli sviluppi dell'indagine che il 9 marzo 2005 hanno condotto al monitoraggio tecnico delle conversazioni telefoniche del dirigente milanista Meani Leonardo".
Oggi trattiamo e vi facciamo ascoltare un'intercettazione che nel 2006 è entrata nel giudizio sportivo su Meani, ma che non abbiamo mai conosciuto nella sua interezza, perché gli investigatori non l'hanno riportata integralmente nell'informativa come, invece, avevano fatto con tante di Moggi.
Iniziamo a leggere come questa telefonata è riportata a pagina 20 della terza informativa sul Milan (interamente riportata sul secondo "Libro nero" pubblicato da L'Espresso) redatta da Auricchio:
"Sempre lo stesso giorno (19-04-2005, ndr) alle successive ore 14.41 (vds prog. 5827) Meani telefona ad Adriano Galliani, il quale ne approfitta per chiedergli se ha parlato con i designatori, ricevendo non solo risposta positiva dal Meani ma anche l'energico richiamo fatto sia a Bergamo che a Mazzei, tant'è che per il prossimo incontro con il Chievo è stato designato l'assistente Puglisi. Prima di concludere il Meani avvisa Galliani che lo sta cercando Collina".
Tutto qui, non c'è scritto altro!

A proposito di questa telefonata con progressivo 5827, sul "Libro nero" de L'Espresso, come potete vedere sul Pdf, è riportato come orario le 14.41, ma in realtà la telefonata è delle 9.36. Non sappiamo se è un errore di Auricchio nel redarre l'informativa, oppure tipografico de L'Espresso.

Contestualizziamo la telefonata: il 18 aprile si era giocata Siena-Milan 2-1, arbitro Collina, assistenti Farneti e Baglioni. Moviola: Al 10', sullo 0 0, annullato un gol al Milan per fuorigioco su segnalazione dell'assistente Baglioni. Ma l'azione era regolare: buona la posizione di Shevchenko, autore della rete su passaggio di Crespo.
La partita seguente è il turno infrasettimanale del 20 aprile, Milan Chievo 1-0, arbitro da Paparesta, assistenti Puglisi e Babini.



Meani-Galliani, 19 aprile 2005, ore 9.36 (prog. 5827).
Mary: Meani, ciao sono Mary, ti passo il signor Galliani.
Meani: Sì, grazie.
Galliani: Pronto?
Meani: Buongiorno.
Galliani: Buongiorno. Ha parlato con qualcuno dei due ex designatori?
Meani: Dio bono, altro che parlato! Non ha visto che c'era in macchina Ancelotti, gli bestemmiavo dietro parolacce, di tutti i colori gliene ho fatte, tanto è vero che Ancelotti mi fa: "Ma cosa gli dici", ed io faccio...
Galliani: A chi?
Meani: A Bergamo e a Mazzei, perché Pairetto è in Germania
Galliani: Uhm., uhm... e che dicono questi signori?
Meani: Si sono, si cagano addosso, solite frasi: "Ma chi va a pensare ad un errore del genere di questo qui...", e io ho detto: "Ma non è il fatto, il fatto che nel... con una squadra come il Milan ad un minimo dubbio si sta giù con la bandiera, non si va su a vanvera. questa è gente che non è preparata neanche psicologicamente"; ma poi glieli ho cacciati: "Cosa vi preoccupate più del Palermo?"... insomma ha visto no la designazione che ci hanno mandato, adesso siccome si ca... ci hanno mandato persino Puglisi...
Galliani: Uh, uh, uh...
Meani: ... a fare il guardalinee con Chievo... ho detto: "Adesso da ora in poi vietato sbagliare"; gli ho detto: "E' vietato sbagliare anche dall'altra parte eh... nel senso contrario, però".
Galliani: Uh, uh, uh, uh...
Meani: E bisogna stargli addosso, adesso è il periodo, questo è un periodo pericolosissimo...
Galliani: Uh, uh, uh, lo so bene, lo so bene...
Meani: ... pericolosissimo...
Galliani: Va beeene, va bene...
Meani: ... anche perché dopo lui mi ha fatto la frase, e fa: "Eh ma però siete andati in vantaggio, al di là dell'errore siete andati in vantaggio lo stesso"...
Galliani: Quelli son cazzi nostri.
Meani: ... ed io gli ho detto: "Comincia a darmi il mio gol e poi dopo ne parliamo, eh certo". Ha parlato con Collina per caso ieri?
Galliani: No.
Meani: Eh, perché la cercava, deve aver chiamato nel pomeriggio, comunque, al limite, guardi che la chiamerà.
Galliani: Adesso cerco io.
Meani: Ecco, benissimo dottore, lo cerchi pure Lei. Va bene?
Galliani: Va bene.
Meani: Ci vediamo domani.

"Gli bestemmiavo dietro parolacce, di tutti i colori gliene ho fatte" sull'informativa viene ingentilito ad "energico richiamo". Siamo alle solite: le avesse dette Moggi quelle cose al telefono come sarebbero state commentate sull'informativa? "Minacce verbali", o "intimidazione di tipo delinquenziale"? Come le avrebbero strombazzate in prima pagina i giornali che ben conosciamo, ad iniziare da quelli "disperati"? Altra cosa da non dimenticare mai e da ricordare a quei personaggi che capita di vedere nei bar sport di certe trasmissioni televisive: non è possibile una comparazione, come fanno, tra Moggi ed altri presidenti, per la semplice ragione che Moggi era intercettato e altri no. Per esempio non sapremo mai se Collina abbia chiamato Galliani, o se Galliani abbia realizzato la sua intenzione di chiamare l'arbitro viareggino (che qualche giorno dopo dirigerà Milan-Juve), perché nessuno dei due è entrato nel calderone degli intercettati.

Se i designatori non ricavano benefici dalla rielezione del duo Carraro-Galliani, a Giraudo, Moggi e alla Juve non va meglio. Dieci giorni dopo la rielezione di Galliani, che sarebbe dovuta all'impegno della "cupola", viene intercettata una telefonata che dimostra come l'impegno di Galliani non è certo a favore di "quelli di Torino".



Meani-Ramaccioni-Galliani, 3 aprile 2005, ore 12.07.
Ramaccioni: Sì.
Meani: Ciao Silvano son Leonardo.
Ramaccioni: Si Leonardo, dimmi.
Meani: Allora cosa han fatto? Han fatto slittare il campionato praticamente.
Ramaccioni: Sì, sì, sì... se vuoi ti posso passare il presidente così ti spiega lui.
Meani: No, beh, non c'è problema.
Ramaccioni: Comunque è slittato... te lo passo così (incomprensibile) due parole...
Meani: Sì grazie, grazie...
Galliani: Leonardo...
Meani: Dottore, allora?
Galliani: Allora abbiamo slittato...
Meani: Abbiamo slittato... certo...
Galliani: Giochiamo sabato alle 20.30.. alle 18, scusi, sabato alle 18 col Brescia, poi andiamo a Siena la domenica dopo..
Meani: Infatti io ero un po' preoccupato di questa cosa, perché, sa, senza Kakà senza l'altro... andare a Siena...
Galliani: Ma secondo Lei io dormo?
Meani: No di questo qui è una cosa che io... non ho mai dubitato.
Galliani: Meani, ma porca puttana.. lei pensa che io dormo?
Meani: No, no, no... (ride)... mai dubitato.
Galliani: Ma porca troia... anche perché quel figlio di puttana di Moggi, le racconto, le racconto ieri... Moggi, che è un figlio di puttana... faccio sentire anche Costacurta così si carica... (incomprensibile) così.. poi ha chiamato Preziosi e ha detto: "Ah Adriano ha fatto apposta perché così recuperano i sudamericani, c'han Schevchenko che sta meglio... ha spostato la settimana..." Quindi, con l'Inter ce l'abbiamo già, e pensiamo all'Inter. Poi dopo... dopo pensiamo anche a quelli di Torino.
Meani: Esatto...
Galliani: Che l'accoppiata Capello-Moggi...
Meani: E' micidiale certo...
Galliani: E' come Capello-Sensi... quando è andato Capello è ritornato ad essere un amico.
Meani: Esatto...
Galliani: Però, siccome l'abbiam purgato già l'anno scorso, lo purghiamo pure anche quest'anno.
Meani: Esatto..
Galliani: (nome incomprensibile) non vuole ma fa niente... (ride)
Meani: No, no, lo purghiamo...
Galliani: Capito Leonardo?
Meani: Va bene Dottore, ci vediamo martedì...
Galliani: Bisogna ...zarli.
(incomprensibile)
Galliani: E poi è pieno di uccelli paduli, se non tira le co...
Meani: Esatto, esatto...
Galliani: ... ti colpiscono...
Meani: Anche se ho visto che nel sorteggio gli è saltato fuori Collina e ciò è positivo, eh...
Galliani: Eh, eh, eh... tranquillo... avanti... vigilare su tutto...
Meani: Salve Direttore, buonasera, buongiorno.


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