GallianiINTERCETTAZIONI INEDITE. Chiudete gli occhi ed immaginate i carabinieri agli ordini di Auricchio ascoltare Giraudo che chiama un arbitro il giorno dopo la partita, poi immaginate questo arbitro che chiama Moggi per commentare gli episodi della partita, per giustificare quello che Giraudo il giorno prima aveva considerato un rigore negato, immaginatelo affermare che lo ha appena chiamato "il numero uno", che "è stato carino", ed immaginate anche che chiede a Moggi di parlare con Capello per ringraziarlo.
L'avete immaginato? Non avete bisogno di immaginazione per vedere Liguori dagli schermi Mediaset, e non, che alza il tono per dire: "Basta la telefonata! C'è il precedente del Verona. Basta la telefonata", oppure per sentire e leggere tanti altri dire che non si poteva parlare con i designatori e che farlo addirittura con un arbitro è da retrocessione agli inferi. I giornali ed i titoli del 2006 li ricordate, e in un caso come questo non è difficile immaginare che titoli avrebbero fatto.
Peccato per loro, però, le telefonate che vi abbiamo chiesto di immaginare esistono davvero (non come le Moggi-Bertini satiriche scritte da Trillo), ma i protagonisti vestono il rossonero milanese, e l'arbitro non è il cupolaro De Santis ma Collina.
Ma pur dando grande importanza ai media, che poi erano e sono la vera forza capace di condizionare dirigenti, arbitri ed "orientare" il popolo, ci interessa l'importanza che queste telefonate possono avere nel processo in corso a Napoli. Non c'è nulla di penalmente rilevante in queste telefonate, non c'è bisogno che ce lo dica Narducci, ma secondo noi, parimenti, non c'è nulla di rilevante neppure in tante, troppe telefonate di Moggi che sono state attenzionate e trascritte da Auricchio. Pairetto entra tra gli intercettati per il solo fatto che chiama Moggi e non per il contenuto della telefonata, che Auricchio stesso ha definito "non significativo", salvo poi valutare diversamente il fatto che Collina chiami un dirigente, o che Galliani chiami Collina. E' stata ritenuta rilevante e trascritta come prova della vicinanza a Moggi la telefonata di De Santis che parla delle magliette ricevute dalla Juve a Lecce, e questa non prova vicinanza?
Diranno che Collina e Meani erano amici da tempo e che non c'è nulla di male in questa telefonata, ma se ci uniformiamo al criterio adottato nell'indagine allora emerge che Collina non chiama certo la Juve per giustificare la mancata espulsione di Nesta, ma chiama il Milan per giustificare la mancata concessione di un rigore lamentata dopo la partita, da tutti gli schermi, da Galliani: "Era penalty ma non discutiamone più".
Un telefonata tra amici? Allora lo era anche quella tra Ghirelli e Giraudo per la quale Auricchio scrive: "Ghirelli chiama Giraudo e con evidente e prostrata sottomissione, manifesta al predetto la sua presa di distanza da quanto riportato da un articolo di stampa della Gazzetta dello Sport che richiamerebbe inesatte dichiarazioni del segretario federale circa la prova televisiva". Se il metro di giudizio di Auricchio è quello, non capiamo come non riscontri sottomissione nella telefonata di Collina a Meani. Sottomissione è un termine molto usato nelle informative, ma a senso unico, come sono state setacciate con criterio molto soggettivo le telefonate "utili" ad essere interpretate come sottomissione verso un unico potente boss, "esclusivista" di rapporti che esclusivi non erano.
Noi, che garantisti non lo siamo a fasi alterne, o a seconda dei colori delle magliette, non troviamo nulla da strapparci i capelli in questa telefonata, come in tante di Moggi che hanno fatto gridare allo scandalo, perché siamo consapevoli che tra i protagonisti del calcio esistevano trentennali amicizie, e vale per Meani e Collina come per Bergamo e Moggi. Tante le società che dialogavano con il mondo arbitrale e federale, ed ognuna cercava di tirare acqua al suo mulino, ma non c'è prova certa di un solo episodio fraudolento a livello penale.
A livello sportivo diciamo non da oggi ma da sempre, come dimostra un articolo datato 2007 del nostro avvocato Molentino, che nel CGS in vigore non era vietato parlare con i designatori e neppure con un arbitro, violazione aggiunta nel "nuovo CGS" con la modifica dell'art. 1, dopo Farsopoli. Tale insussistente violazione, quella di contattare un arbitro, è stata però imputata alla Juventus su basi assolutamente fragili e contraddittorie, quelle che fondano il cosiddetto teorema delle presunte schede svizzere. Non c'è corrispondenza tra i dati forniti dai Carabinieri, alcune attribuzioni si sono già dimostrate errate, non si conosce l'eventuale contenuto delle eventuali telefonate, ma questa dovrebbe essere "la pistola fumante" per mandare all'inferno la Juve.
Eccola qui, dunque, una telefonata con un arbitro in attività, appena dopo la partita.
Per quanto riguarda i media, su Calciopoli cambiano come camaleonti: gli stessi che ci avevano tediato nel 2006 con la storia che con i designatori non si poteva parlare, dopo il ritrovamento delle telefonate di Facchetti affermano che parlarci era lecito. Vedrete che queste telefonate saranno snobbate, perché questa volta non possono dire che Collina vuol parlare con Galliani della sua candidatura a designatore, come in quella dove l'arbitro programma un incontro con caratteristiche carbonare. Questa volta, in questa telefonata, Galliani chiama Collina per dirgli che l'amicizia rimane anche se si era lamentato per una decisione, quindi chiama in conseguenza di un episodio della partita. Collina, che ha bisogno dell'appoggio della Lega Calcio per la candidatura a designatore, sembra preoccupato di spiegare a Meani che non gli ha arbitrato contro.
Gli episodi dei quali si parla nella telefonata li potete rivedere nel video: al minuto 1:15 Nesta commette su Nedved un fallo da "arancione", poi al minuto 1:50 il fallo su Camoranesi che è stato valutato "con equilibrio", ovvero senza essere ritenuto da ammonizione, con una gestione personalizzata e flessibile del regolamento che a Collina veniva perdonata, mentre per altri arbitri era additata con sospetto.
E' con spirito assolutamente garantista che, in assenza di riscontri contrari, dobbiamo ritenere veritiere le dichiarazioni di Collina a Meani sulla sua buonafede in occasione del grave errore ai danni della Juve commesso allorquando decide di non espellere Nesta, come giusto sarebbe, da regolamento.
Eppure facciamo notare: Massimo De Santis attesta la sua buona fede al telefono in un colloquio con Bergamo, in relazione al famoso Juventus-Parma del 2000. Eppure incredibilmente questo è nel capo di accusa nei suoi confronti! E non vi sono elementi di senso contrario.
Non vi sono elementi di senso contrario nemmeno rispetto alle telefonate intercettate di Racalbuto per Roma-Juve, Bertini per Juve-Milan e Pieri per Bologna-Juve, in cui tutti questi arbitri testimoniano della loro buona fede. Eppure sono tutti capi d'accusa!
In assenza di riscontri di senso contrario, tutte queste dichiarazioni fatte al telefono con presunti adepti della cupola, e senza il sospetto che qualcuno fosse all'ascolto, vanno ritenute veritiere e scagionanti. La parola di Collina vale quanto la loro, e sfidiamo chiunque a sostenere il contrario.



Collina-Meani, 9 maggio 2005, ore 11.50.
Trascrizione dei punti salienti della lunga telefonata.
Meani: Cosa dici?
Collina: Mah…
Meani: Ma io dico che secondo me lì uno può interpretare che questo qui un po’ con le braccia spinge..
Collina: Posso dire... posso dire sino in fondo io quando anche ieri quando tu mi hai chiesto a cosa si riferivano quando protestavano…
Meani: Sì?
Collina: Io ti ho risposto: ‘Mah, volevano un mani di Cannavaro’.
Meani: Sì, sì.
Collina: Io non ti ho fatto minimamente riferimento a questo.
Meani: No, no.
Collina: Per un unico motivo, che per me l'episodio di Cafù, in campo, non esisteva..
Meani: Tu non lo puoi vedere.
Collina: Ti dirò di più: se tu hai fatto caso in campo.. anche perché subito dopo quest’episodio c’è un cambio…
Meani: Sì…
Collina: C’è una sostituzione, c'è un momento in cui il gioco è fermo…
Meani: Certo…
Collina: E io guardavo le panchine.
Meani: Eh…
Collina: E in panchina Milan non c’è stato uno che abbia lamentato qualcosa, così come nessun giocatore in campo, perché se no a gioco fermo, su una sostituzione, qualcuno ti viene a dire qualcosa.
Meani: Sì, nessuno s’è accorto di niente.
Collina: Si sono fermati, si sono fermati a parlare Cafu con Zambrotta e un altro della Juve, loro tre a spiegarsi per cui questo è quello… io infatti quando io in macchina tornavo a casa e avevo la radio che diceva: ‘Il Milan si lamenta per un rigore’, ero, ma non convinto, straconvinto…
Meani: Che fosse il mani.
Collina: …che fosse il mani di Cannavaro.
Meani: Certo.
Collina: Perché d’altro… perché l’arbitro, da dove sono io non vede minimamente… al di là di questo comunque, dovendo fare un’analisi televisiva…. Che Cafu cada per quella roba lì…
Meani: Ma no, certamente, no, ma certo…
Collina: Non voglio, non voglio, sai… il tocco sulla maglia c’è, la maglia viene tirata verso l’altro e lui cade. Mi sembra che non ci sia tanta… tanta lo… cioè tanta… hai capito…
Meani: Ma io ti dico… ma secondo me poi…
Collina: Se io sono… se lui è… più che io sono… che io sono dove devo essere…un lancio lungo in diagonale… se io so(no)… se lui è dalla mia parte, e io vedo magari una tirata così, diventa un rigore televisivo, però magari, magari qualcosa di diverso uno poteva fare.
Meani: Certo.
Collina: Ma da dove sono io, ti dico, quella maglia lì che si muove proprio non…
Meani: …non la vedi.
Collina: Perché Zambrotta la tira con la mano sinistra.
Meani: Esatto.
Collina: …e copre la maglia col suo corpo.
Meani: Esatto.
Collina: Fra l’altro… fra l’altro, quello che sai, col senno di poi è facile parlare, però io lì dovevo fischiare fallo di Cafu.
Meani: Esatto.
Collina: Però proprio perché non ho visto il contatto… la palla è andata a Buffon e io ho lasciato fare. Se io lì fischio…
Meani: …contro, è finito tutto. Ma infatti secondo me lui spinge un po’… esatto.
Collina: Però io dico… lì non ho fischiato… perché… palla ormai persa… ce l’aveva Buffon, o comunque ce l’aveva la Juve…
Meani: Ce l’aveva la Juve. Basta.
Collina: A quel punto lì non… perché la tirata per la maglia non…
Meani: Non la vedi.
Collina: Non si vede. Dal campo ti dico non la vede… non la vede nessuno.
Meani: L’unico che la può vedere è Mitro, ma giustamente…
Collina: Mitro.. è Mitro forse?
Meani: E’ Mitro, Mitro.
Collina: Però non è una cosa così…
Meani: Ma no, io infatti ho detto… lì è perché uno… perché uno è sempre, diciamo, troppo in buona fede, perché se no uno ti fischia il fallo di Cafu che si aiuta… infatti quei falli lì, tu dici vabbè ma quello là sta cadendo e si è attaccato alla maglia, perché tu vedi lui che viene un attimino spostato da Cafu con le due mani. Zambrotta fa come una torsione, cade e, come dici, col braccio sinistro…
Collina: No, Cafu però… Cafu però… Cafu cade quando quello l’ha mollato.
Meani: Sì…
Collina: Cade… cade facendo una sorta di...
Meani: In ginocchio.
Collina: … delle gambe che non è un movimento… Se ti mi tiri per la maglia e io sto andando avanti, primo, la maglia si tende, invece lì la maglia si alza; e secondo, cado ma con le gambe che mi rimangono indietro e il corpo che va avanti, cioè hai capito, la dinamica è quella…
Meani: Certo, certo.
Collina: No, però torno a dirti, questa è tutta roba televisiva, io dal campo tutta ‘sta roba qua non l’ho minimamente vista come non l’ha vista nessun altro, perché io devo dare atto… stamattina mi ha chiamato il tuo capo… È stato di una gentilezza assoluta, veramente…
Meani: Galliani? Ieri era incazzato nero.
Collina: Vabbè però sai, credo che lui… credo che lui… cioè… è normale avere certe…
Meani: Ah sì anche perché non c’è intorno tutta la gente…
Collina: Poi… poi torno a dirti, se uno si mette a tavolino, inizia a ragionarci sopra, perché allora… allora cioè uno è incazzato alla fine… però doveva esser contento di un po’ di buonsenso che ho usato.
Meani: Su Nesta, certo… ma io quando ho visto il fallo di Nesta, io ho detto..
Collina: Era il 30’… al 30’, lo posso mandare via...
Meani: Era fuori eh… ma io sai…
Collina: … cosa faccio? Condiziono… condiziono una partita come quella mandando fuori Nesta per una cagata?
Meani: Io sai…
Collina:... è una cagata quella.
Meani: Io sai, sai dove ho capito che tu avevi usato il buonsenso, quando tu intelligentemente hai dato una spiegazione, non so se alla panchina della Juve, dicendogli: ‘Ma sta andando verso l’esterno’; e ho detto: ‘Ahia, gli sta tirando fuori la spiegazione per tenerli buoni e non farsi rompere i coglioni’; perché io, quando ho visto quel fallo, ho detto: ‘Madonna, adesso lo caccia fuori’, sai quella sensazione, poi ho visto che sei arrivato lì… hai fatto… hai fatto passare quei 3-4 secondi con la gestualità, poi quando qualcuno, non so se un giocatore, o la panchina, ti ha detto qualcosa tu hai fatto segno che andava verso l’esterno.
Collina: No, gli ho detto invece che è stato un incrocio sulla dinamica.
Meani: Esatto, esatto… sì, so che gli hai dato una spiegazione.
Collina: Nesta viene anticipato da Camoranesi, per cui lui se lo ritrova lì e non è che lo trattenga da dietro, lo prende con le mani sul fianco…
Meani: Sì sul fianco…
Collina: … e lo spinge, lo tira un po’, pericolosità non mi sembra, non è una trattenuta di quelle plateali da dire…
Meani: Comunque è un rosso che se lo fai nessuno ti può dir niente.
Collina: Beh, magari Galliani s’incazza però… però…
Meani: … i giornali così dicono: ‘Eh sì però doppio giallo…’
Collina: Però, però, ci può stare…
Meani: Sai secondo me chi ti ha fatto la più bella disamina? Hai letto?
[...]
Meani: Che t'ha detto (Galliani ndr.)?
Collina: E' stato carino, m'ha detto: 'Io l'ho chiamata unicamente perché ho letto stamattina che Lei e il Milan non sarebbero più amici"...
Meani: Ma va'...
Collina: 'Volevo dirLe che queste... mi hanno fatto incazzare queste cose...'. Guardi, io non ho dubbi di questo, né da un punto di vista personale Suo di Adriano Galliani né da un punto di vista di Ammninistratore Delegato del Milan, per cui... Lei... mi fa piacere che mi abbia chiamato. 'Non voglio parlare della partita di ieri, assolutamente'. No, se vuole possiamo parlarne, ci mancherebbe altro. 'No, no, non importa, non è... non volevo chiamarLa per questo'. Ho detto: guardi, mi fa piacere, sono quindici anni che ci conosciamo, eccetera. Fra l'altro un giorno spero di poter avere il piacere che Lei mi dia del tu perché mi danno del tu tanti altri, da Giraudo ad altri che comunque sono nel calcio e mi farebbe piacere se Lei veramente... lo considererei un punto d'arrivo, gli ho detto. Fa: 'Guarda, da oggi... da oggi facciamo così. Però, visto che io sono più vecchio di te, non voglio fare il vecchio che poi... (incomprensibile) del Lei. E allora mi devi dare del tu..." eccetera eccetera, per cui... l'ho ringraziato fra l'altro... l'ho ringraziato fra l'altro per quello che ha detto Maldini che è stato molto carino, molto molto corretto nelle cose; l'ho ringraziato per quello che ha detto Ancelotti, perché anche ieri sera Ancelotti...
Meani: Una bella intervista l'ha fatta anche Maldini, l'hai vista quella di Maldini?
Collina: Dico, l'ho ringraziato: La volevo ringraziare per Maldini, per quello che ha detto Maldini ieri sera, che è stato veramente veramente carino.
Meani: Certo: 'Ha arbitrato molto bene. E' stato, è stato bravo; e gli episodi, se cominciamo a entrare negli episodi non si finisce più".
Collina: ... "E poi devo dire la verità: ringrazio anche Lei, perché tutto sommato ha le Sue opinioni, però comunque le ha... le ha tirate fuori in maniera molto..."
Meani: ... pacata.
Collina: ... "corretta. Per cui non posso assolutamente lamentarmi, non posso che ringraziarla.... m'ha detto..."...
Meani: Ma dimmi un po' una cosa: hai deciso cosa fare da grande o no?
Collina: Anche tu?! Anche tu?! Mi ha appena chiamato Sky per saperlo...Nnnn... lascio la più ampia... la più ampia...
Meani: Ma Repubblica l'altro giorno ha fatto un articolo completamente...
Collina: Il tuo capo, il tuo capo... stamattina il tuo capo m'ha detto: 'Comunque al di là dei rigori, dei non rigori, la cosa che mi dispiace di più in assoluto è che Lei va in Inghilterra"...
Meani: E' vero.
Collina: "Lei non ci deve, Lei non ci deve fare una cosa di questo tipo"...
Meani: Ma tu sei già stato contattato in Inghilterra?
Collina: Dai, non posso...
Meani: Eh?
Collina: ... per correttezza non posso, non posso dirtelo, dai.. E per cui m'ha detto: 'No, no, assolutamente! Io e Lei con Carraro dobbiamo parlare"... Quando vuole, finito il campionato... ci mancherebbe altro, volentieri.
[.....]
Collina: Fra l'altro, fra l'altro, la ragione della mia telefonata era quella se riuscivi a fare in modo di farmi parlare due minuti al telefono con Ancelotti...
Meani: Sì...
Collina: Ho letto stamattina le dichiarazioni che ha fatto a...
Meani: Allora io faccio così....
Collina: Mi farebbe piacere ringraziarlo delle...
[....]

Subito dopo aver chiuso con Collina, Meani chiama Ancelotti per comunicargli che l'arbitro viareggino gli vuole parlare.

Meani-Ancelotti, 9 maggio 2005, ore 12.37.




Meani richiama Collina per dirgli che può chiamare Ancelotti, perché lo ha avvisato.  Meani spiega che l'allenatore risponde solo quando conosce il numero di chi lo chiama e Collina dice che, però, potrebbe chiamare con un telefono e numero diverso.

Meani-Collina, 9 maggio 2005, ore 12.41.




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