MeaniGli assistenti erano strategici, lo dice il segretario Can e tifoso milanista Manfredi Martino. Il 20 aprile la Juve perde in casa con l'Inter e il Milan, che batte il Chievo, la raggiunge in testa a 70 punti. Il giorno dopo viene intercettata una telefonata, progressivo 6241, nella quale Manfredi Martino parlando con Meani gli dice che in quel momento gli arbitri "stanno sotto l'occhio del ciclone, in questo momento è più decisivo un assistente che un arbitro".
E Meani, traspare in modo chiaro già dall'informativa di gennaio 2006, sugli assistenti e con gli assistenti ci lavora alla grande. Uno, l’assicuratore vogherese Puglisi, definito dal collega Babini "Puglia, l’ultrà del Milan", è il protagonista delle telefonate che ascolteremo oggi, trattate anche da Tuttosport, e valutate "non utili" dagli investigatori.
Chi ha letto la terza informativa sul Milan, riportata nel secondo "Libro nero sul calcio", sa bene che il "Puglia" è un gran tifoso del Milan, ma sentirlo chiamare Meani durante la partita del Milan a Siena, ed ancora un'ora dopo, per essere aggiornato sul risultato approfittando dell'intervallo di una partita che sta arbitrando, è sconcertante.
Ricordiamo che Meani pretese ed ottenne la designazione di Puglisi per la partita con il Chievo, e che Copelli nell'interrogatorio del 13 maggio rivela a Borrelli: "Se un assistente avesse voluto arbitrare un incontro del Milan non si doveva rivolgere ai designatori, ma a Meani. Io e Puglisi eravamo graditi al Milan, era evidente che contro il Chievo le designazioni erano volute dalla società rossonera". Puglisi era "sfortunato" e qualche volta con il Milan gli capitava di prendere fischi per fiaschi, come potete leggere nell'articolo "Puglisi in fuorigioco per tre turni" sul Corriere del 21 ottobre 2003: "... paga caro l' errore commesso nel posticipo di domenica in Milan-Lazio, quando ha indotto l'arbitro Racalbuto ad annullare il gol di Stankovic, segnalando un fuorigioco inesistente al 17' del primo tempo, con il risultato ancora fermo sullo 0-0 (i rossoneri hanno poi vinto 1-0). [...] Per il vicepresidente del Milan Adriano Galliani si è trattato di «una questione di millimetri» (era in gioco di almeno un metro, ndr). [...] Non si tratta della prima bufera scatenata da Puglisi... Ancora dicembre, ma dell'anno scorso: Milan-Roma, arbitro Collina. Nella ripresa Puglisi non vide un fallo di mano di Inzaghi che poi segnò il gol partita. Una settimana dopo segnalò un fallo di mano di Cannavaro contro il Chievo vedendolo da 50 metri e scatenando l'ira degli interisti."

La telefonata che riteniamo più "rilevante" è la terza perché, se analizzata con più cura, avrebbe dovuto portare Auricchio a conclusioni diverse nelle informative e, forse, avrebbe evitato che i pm Beatrice e Narducci, nel capo di imputazione dell’associazione a delinquere, scrivessero quel "perché venissero sempre tutelati gli arbitri che avevano favorito la Juventus, o comunque erano vicini alla società; perché invece venissero arbitrariamente penalizzati gli arbitri che non avevano favorito la Juventus" che è crollato in aula sotto le facili controprove delle difese. L'investigatore che ha riempito le informative di articoli di lamentele presi dai siti delle squadre avversarie della Juventus, e incollato tabellini delle partite e articoli presi soprattutto dalla Gazzetta, non si incuriosisce quando nella telefonata sente gli interlocutori discutere e criticare un articolo della Gazzetta? Perché questa volta non consulta la Gazzetta? Perché, magari anche dopo, non ha fatto come noi che siamo andati a cercare nell'archivio rosa del 3 maggio 2005?
Pochi secondi e troviamo un articolo di Luca Curino (cliccate e leggetelo) nel quale si parla del silenzio stampa della Juve contro "il Palazzo" (ma per Auricchio la Juve non controllava il Palazzo?): "Ma stavolta non è con i media che sono arrabbiati a Torino. Giornali e tivù in questa vicenda fungono tuttalpiù da strumento. L'obiettivo, più alto per quanto innominato, è il palazzo: chi detiene il potere del calcio e/o dei media". Curino cita i motivi della rabbia della Juventus, che parla di "fatti sconcertanti": "...il riferimento è al caso Cannavaro, al tempismo e al taglio che ne è stato dato nella trasmissione «Punto e a capo» di giovedì... [...] la squalifica di Ibrahimovic, la questione arbitrale e persino la proposta di posticipare in notturna Milan-Juve... il tutto tra l'altro con un cambio dei regolamenti in corsa che alla Juve è costato già due scudetti".
Ma la parte più importante dell'articolo della Gazzetta avrebbe fatto capire ad Auricchio, e ai suoi uomini, di cosa stavano parlando Meani e Puglisi quando parlavano di arbitri e di Racalbuto, perché Curino scrive: "Non meno grave è l'ultimo sospetto bianconero: il fatto che Racalbuto da sette giornate non arbitri più in serie A per aver favorito la squadra di Capello. [...] Lo stesso giorno a Bergamo Bertini non espulse Nesta per fallo da ultimo uomo su Makinwa, una trattenuta piuttosto evidente, ma dopo un solo turno di stop ha ripreso a dirigere in serie A, già cinque partite finora. La Juve ritiene che punendo uno e assolvendo l'altro sia stato trasmesso agli altri arbitri un preciso messaggio, per cui ora avrebbero paura di sbagliare in suo favore mentre non avrebbero alcuna remora di questo tipo con il Milan. E ha visto una conferma di questo sospetto nel rigore non concesso alla Fiorentina sabato contro i rossoneri. E' stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso".
Oltre ad essere riportato sulla rosea, quello che è elencato nell'articolo era a conoscenza di ogni appassionato di calcio. Possibile che nessun carabiniere del numeroso squadrone Off-side seguisse il calcio? Abbiamo dovuto aspettare quattro anni ed il processo a Napoli per vedere ristabilita la verità storica.
Già il 16 marzo 2010, in una deposizione spontanea, Pairetto aveva fatto rilevare che: "L’arbitro Racalbuto è ritornato in Serie A a distanza di NOVE domeniche. Parlo di nove giornate. Quindi un arbitro che aveva favorito teoricamente la Juventus è tornato ad arbitrare la Serie A esattamente due mesi e mezzo dopo l’evento. Un arbitro che aveva danneggiato la Juventus è tornato ad arbitrare in Serie A esattamente con i turni programmati come da tutti gli arbitri. Questo è per sottolinearLe che, effettivamente, sono state dette delle cose false".
Il 23 marzo replay:
Avv. Prioreschi: Allora, passiamo a Roma-Juventus, il famoso 1-2. Le risulta che Racalbuto dopo aver favorito, tra virgolette, uso questi termini… dopo aver favorito la Juventus in Roma-Juventus è stato fermato dai designatori per 8 turni?
Auricchio: No. Non mi risulta.
Avv. Prioreschi: Vabbè… e Racalbuto è un arbitro che troviamo, secondo la prospettazione accusatoria… amico presunto del…
Auricchio: Sì.




Puglisi-Meani, 17 aprile 2005, ore 16.16.
Meani è in panchina con Ancelotti e riceve la telefonata durante il secondo tempo di Siena-Milan.
Meani: Pronto?
Puglisi: Come stiamo lì?
Meani: Eh, ci ha annullato un gol buono quel pirla di Baglioni.
Puglisi: Avanti Savoia! Alè, avanti, Juve! Qui il rodeo continua. 0-0?
Meani: Sì 0-0, sì
Puglisi: E gli altri?
Meani: E gli altri, la Juve vince 4-1.
Puglisi: Puttana troia!
Meani: Ciao, non posso parlare sono in panchina.




Puglisi-Meani, 17 aprile 2005, ore 17.21.
Puglisi sta arbitrando una partita in Tunisia ma dallo spogliatoio, nell’intervallo, chiama Meani per sapere il risultato del "suo" Milan a Siena.
Puglisi: Com’è finita, eh?
Meani: Abbiamo perso, 2-1.
Puglisi: 2-1?
Meani: Sì, perso, sì.
Puglisi: Gli altri cosa han fatto?
Meani: La Juve ha vinto. Gli altri non li so i risultati.
Puglisi: Putt ( incomprensibile). Cosa è successo?
Meani: Siamo andati in vantaggio 1-0, poi loro hanno fatto un gol dopo tre quattro minuti, han fatto il gol dell'1-1 e poi abbiamo preso un gol in contropiede del 2-1 da pirla. Ma te dove cazzo sei tu?
Puglisi: Nello spogliatoio.
Meani: E quanto state? Quanto stanno?
Puglisi: Stanno 1-0 per la squadra fuori casa.
Meani: Vabbè dai, mi chiami dopo, quando è finita la partita.
Puglisi: Come è finita la partita ti chiamo.

A proposito della terza telefonata aggiungiamo che Auricchio avrebbe dovuto verificare la sua tesi "arbitri fidi sempre protetti" a prescindere dall'articolo della Gazzetta. Inoltre, nella telefonata i carabinieri sentono gli interlocutori parlare di un Racalbuto "massacrato": perché non verificano se Racalbuto sta arbitrando? E quando Meani dice che lo hanno massacrato anche loro, a nessuno della squadra Off-side si è accesa la lampadina che forse si riferisce alle trasmissioni Mediaset? Tutti nella squadra, come Auricchio, non sanno che Mediaset e Milan hanno lo stesso padrone? Ed infine, da che carro sarebbe sceso Racalbuto secondo Puglisi?



Meani- Puglisi, 3 maggio 2005.
Meani: Certo che si lamenti la Juve con quegli articoli sulla Gazzetta è da cinema, eh. Hai notato? Tutte le mosse che facevano loro stanno denunciando, l’arbitro che viene fermato, che non fanno più la serie A...
Puglisi: Sì, ho letto tutto, allora io dico, io gli direi: scusa com’è che Puglisi non fa la Juventus?
Meani: Esatto! Com'è Babini non fa la Juventus? Perché Contini non fa la Juventus? Anche voi fate, fate... Perché Messina non ha più fatto la Juve per tanto tempo? (a Meani, che si era autodefinito "governo ombra" sfugge che Messina aveva appena diretto Juve-Bologna 2-1, ndr).
Puglisi: Eh, cioè, intanto Racalbuto (fuori dalla 27ª al la 35ª giornata, ndr) l’hanno massacrato proprio.
Meani: Eh Racalbuto sì, e ma Racalbuto ci siamo messi anche noi a massacrarlo, eh.
Puglisi: E' vero ehh...
Meani: Eh, son cazzi suoi, eh.
Puglisi: Cazzi suoi oh, scendi dal carro e va...
Meani: E va a piedi...
Puglisi: E va a piedi...
Meani: Un'altra volta impara.


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